Museo Civico Archeologico
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Tra il 3500 e il 3000 a.C. in Italia Settentrionale si fa convenzionalmente iniziare l'Età del Rame o Eneolitico.
L’introduzione della metallurgia ha in questa fase conseguenze ancora abbastanza limitate: infatti si realizzano in metallo armi e ornamenti che hanno un significato di prestigio, mentre gli strumenti della vita quotidiana continuano ad essere realizzati in pietra, legno e osso.
Assai maggiore è invece l’impatto di altre innovazioni tecnologiche introdotte nel corso di questa fase: l’aratro a trazione animale, il carro e lo sfruttamento dei prodotti secondari dell’allevamento come il latte e la lana.
L’accumulo di ricchezza attraverso il possesso del bestiame o dei prezioni oggetti in metallo porta all’emergere di individui all’interno delle comunità, fenomeno sottolineato dall’apparire di armi sia nelle sepolture che nella raffigurazioni coeve.
Queste due belle lame di pugnale realizzate in selce scheggiata, dovevano appartenere a due distinte sepolture; la lavorazione sull’intera superficie ottenuta tramite un accurato ritocco, caratterizza questi due eccezionali esemplari che probabilmente facevano parte di corredi funerari.
I pugnali avevano originariamente un manico: un elemento in legno fungeva da impugnatura e veniva fissato alla lama in selce con tendini di animale.
L’assenza di tracce di usura sulle lame indica la funzione cerimoniale di questi oggetti.
Provenienza: Ozzano dell'Emilia, Monte Armato, Bosco del Querciolo (Bologna); San Lazzaro di Savena, Croara, Podere Calari (Bologna)
Materiale: Selce
Dimensione: lunghezza cm 6, 9 e cm 18,8
Numero di inventario: 468, 469