Museo Civico Archeologico
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L'ascia, di cui ci rimane la sola lama, compare nei corredi bolognesi nel corso dell'VIII secolo a.C. e costituisce, assieme ai morsi di cavallo, uno dei segni di prestigio più precocemente attestati.
Pur rara, è l'arma meglio rappresentata nelle sepolture bolognesi, dove ricorre sia negli esemplari di utilizzo reale sia nelle versioni da considerare di carattere simbolica per la sottigliezza della lama e la ricchezza della decorazione. Gli usi dell'ascia dovevano essere molteplici, da quella di strumento per la carpenteria, a quella di arma per la guerra e la caccia, a quella di strumento per il sacrificio degli animali. Sono soprattutto queste ultime due funzioni a farne un importante segno del rango di chi la deponeva nella tomba, che indicava così il suo ruolo di guerriero e/o sacerdote. Ad un ruolo sacerdotale possono essere connesse le rare asce attestate anche in sepolture femminili.
L'esemplare qui presentato è caratterizzato da una ricca decorazione incisa con motivi geometrici.
Provenienza: Bologna. Necropoli Benacci, tomba 263
Datazione: 800 - 760 a.C.
Materiale: bronzo
Dimensione: altezza cm 20
Numero di inventario: 14340