Museo Civico Archeologico
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A questo supporto, tipico ed esclusivo della produzione ceramica bolognese, gli archeologi dell'800 diedero il nome di "vaso a diaframma" per la presenza di un piano orizzontale che divide l'interno in due parti.
Circa il suo uso furono avanzate varie ipotesi fra le quali ricordiamo quella che interpretava l'oggetto come scaldavivande, dove le braci sarebbero state inserite nella parte inferiore, mentre sul diaframma sarebbe stato appoggiato un recipiente da riscaldare. Non si hanno tuttavia dati archeologici sufficienti per suffragare questa o altra ipotesi sulla loro funzione.
La superficie di questo esemplare è interamente decorata da stampiglie, ripetute su fasce parallele, di cerbiatti, sfingi, serpentelli, cerchielli radiati. Al centro è la figura di un piccolo guerriero in armi con elmo, scudo e doppia lancia.
Provenienza: Bologna. Necropoli Stradello della Certosa, tomba 23
Datazione: VII secolo a.C.
Materiale: ceramica
Dimensione: altezza cm 26,5; diametro massimo cm 22,5
Numero di inventario: 25889