Museo Civico Archeologico

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Coppia di anfore panatenaiche

Queste grandi anfore costituivano il premio per i vincitori nelle gare sportive delle Grandi Panatenee, feste celebrate ad Atene ogni quattro anni in onore di Atena, dea protettrice della città. Non erano tuttavia le anfore in sé a rappresentare il premio dei giochi ateniesi, quanto piuttosto il loro contenuto, cioè il pregiato olio d'oliva di produzione attica.
Sul lato principale di questi vasi, decorati solo a figure nere, compare sempre Atena, armata di elmo, lancia e scudo, fra due colonnette doriche sormontate da galli. Nell'esemplare bolognese, lungo la colonna di sinistra, è dipinta anche l'iscrizione in greco "ton Athenethen athlon" (premio dai giochi ad Atene). Sull'altro lato è invece raffigurata la disciplina per la quale l'anfora era stata assegnata in premio: in questo caso una gara di corsa tra due fanciulli, mentre un terzo, già coronato vincitore, conversa con un giudice di gara.

Informazioni aggiuntive

Ancora difficile è stabilire come mai si trovino spesso anfore panatenaiche all'interno delle tombe etrusche: secondo alcuni, infatti, sarebbero documenti della possibile partecipazione di atleti etruschi alle gare sportive greche; secondo altri, invece, dovrebbero essere considerate semplicemente dei beni di consumo, acquistabili come altri, forse a volte anche connessi con il commercio dell'olio ateniese, particolarmente apprezzato in Etruria.
Entrambe queste anfore, attribuite al Pittore di Achille, facevano parte di una sontuosa sepoltura ad inumazione femminile, il cui corredo conteneva numerosi riferimenti agli ideali atletici greci.

Provenienza: Bologna. Necropoli Arnoaldi, tomba 110, detta "delle Anfore Panatenaiche".
Datazione: 440 - 435 a.C.
Materiale: ceramica
Dimensione: altezza cm 63; diametro bocca cm 17,5
Numero di inventario: 18039-18040

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