Museo Civico Archeologico
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I sepolcreti più antichi della Bologna di fase villanoviana (900 -770 a.C.) sono relativi a uno dei villaggi lungo il corso del Savena: le necropoli di Savena, nell’area dell’attuale via Rimesse, e di San Vitale, tra le vie Fabbri, Musolesi, Bentivogli e Vincenzi.
Altri importanti nuclei sono stati posti in luce negli ultimi decenni dagli scavi della Soprintendenza Archeologica, tra cui vanno ricordati quelli dell’attuale quartiere fieristico dove è stata scoperta una necropoli di oltre 1000 sepolture.
Le tombe più antiche sono costituite da un ossuario, chiuso da una scodella rovesciata, che conteneva i resti del defunto raccolti dopo il rogo funebre. Il complesso ossuario-scodella rappresentava una sorta di sostituto del corpo bruciato del defunto. Spesso, all’interno del vaso venivano raccolti, oltre alle ossa incinerate, anche alcuni oggetti che mettono in rilievo il sesso del defunto.
In questa tomba è stata trovata una fibula, cioè una spilla, usata per fermare le vesti e una fusaiola in terracotta, ossia un piccolo peso che veniva innestato sull’asta del fuso di legno per facilitarne la rotazione durante la filatura della lana. La filatura, come pure la tessitura, era una delle principali attività della donna all’interno della casa.
Provenienza: Bologna, necropoli San Vitale, tomba 107
Datazione: 900 - 820 a.C.