Museo Civico Archeologico
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Nelle indagini svolte nella necropoli della Certosa Antonio Zannoni applicò un metodo assolutamente innovativo per l’epoca, che prevedeva la raccolta e la registrazione minuziosa di tutti i dati che venivano emergendo dallo scavo.
Del tutto nuova fu anche l’idea di “strappare” alcune tombe nella loro interezza e di esporle entro apposite casse in Museo, già in occasione della prima apertura del 1871.
L’intenzione di Zannoni era quella di mostrare al pubblico l’aspetto delle sepolture e le modalità di deposizione degli oggetti di corredo accanto al corpo o ai resti bruciati del defunto.
Furono così strappate ed esposte tombe sia ad inumazione, che ad incinerazione, come questa, costituita da un pozzetto rivestito di ciottoli, contenente un cratere attico a figure rosse utilizzato come cinerario, un vaso (mastoide) a figure nere e un’anfora ionica.
Provenienza: Bologna, necropoli della Certosa, tomba 174
Datazione: Primo quarto del V sec. a.C.