Museo Civico Archeologico
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Nel VII secolo a.C. la cultura dei popoli che si affacciavano sul bacino del Mediterraneo appare profondamente influenzata da elementi artistici e culturali provenienti dal Vicino Oriente. Questo fenomeno, a cui partecipa ampiamente anche l'Etruria, viene chiamato "orientalizzante".
Furono in particolare i principi, capi delle grandi famiglie aristocratiche, a imitare, con il loro stile di vita e con gli oggetti che arredavano e abbellivano le loro dimore e le loro tombe, i sovrani dei più grandi e più potenti regni orientali.
Pur se in maniera meno evidente rispetto all'Etruria tirrenica anche Bologna fu partecipe di questo momento culturale: nel corso del VII secolo a. C. infatti si presenta come un grande centro protourbano, sede di una aristocrazia emergente che esprime il proprio primato attraverso il possesso di oggetti di particolare prestigio.
I materiali di questa fase risentono di quel gusto imbevuto di elementi orientali, che, attraverso l'Etruria Tirrenica, giunge fino alla Pianura Padana. Vi è infatti la nascita di nuovi linguaggi artistici, quali la scultura monumentale e la narrazione figurata su bronzi sbalzati. Si tratta di fenomeni attribuiti all'arrivo di artigiani stranieri, attratti dalla ricchezza delle famiglie aristocratiche locali, la cui attività contribuì a mutare il linguaggio figurativo locale, prima esclusivamente geometrico, con l'inserimento di motivi del repertorio orientalizzante (sfingi, albero della vita, palmette, scimmie, leoni, grifi…). Questi elementi si ritrovano a partire da questo momento in numerosi ambiti artigianali, dalla bronzistica, alla ceramica stampigliata, all'osso.