Museo Civico Archeologico
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Verso la metà del I secolo a.C., probabilmente nei centri della costa siro-palestinese, fu inventata la tecnica della soffiatura del vetro, introdotta nel mondo romano durante l'età augustea (che ha inizio nel 27 a.C.).
Il nuovo metodo rappresentò una vera e propria rivoluzione nel campo dell'arte vetraria poiché il procedimento di realizzazione, assai più veloce rispetto alle tecniche precedenti, permise di accelerare i ritmi di produzione, consentendo di ottenere una maggiore quantità di oggetti e determinando il crollo dei prezzi sul mercato. Ben presto si moltiplicarono i centri di produzione specializzati nella fabbricazione di vasetti in vetro sottile, trasparente, dai vivaci colori, in particolare balsamari e ampolle, di vasellame comune e di preziosi contenitori da mensa.
Il vasellame in vetro cominciò quindi a competere con quello in ceramica e metallo non solo per il basso costo, ma anche perché particolarmente adatto alla conservazione di cibi e bevande, oltre che per la sua trasparenza e per la facilità con cui poteva essere pulito.