Museo Civico Archeologico
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Nel mondo romano le statuette in bronzo raffiguranti divinità e devoti offerenti venivano collocate nelle aree sacre come “ex voto”, doni offerti agli dei per la grazia ricevuta. In alcuni casi i bronzetti venivano posti nelle abitazioni private all’interno dei “Laràri”, piccoli altari per il culto domestico.
Mercurio, il messaggero degli dei e dio protettore dei commerci, dei viaggiatori e dei ladri, indossa il “Pétaso”, un cappello alato, e ha in mano una borsa, che rappresenta i guadagni ricavati dai commerci.
I Lari sono tra le più antiche divinità romane, di origine etrusca, originariamente incaricate di vegliare sulle proprietà agricole e venerate all'aperto, soprattutto nei crocicchi (Lares compitàles). In seguito il loro culto si estese e divennero custodi delle vie, delle milizie, del mare e delle anime dei bimbi morti prima del quarantesimo giorno di vita. I Lari furono poi considerati i numi tutelari della casa e della famiglia loro affidata, di cui curavano il benessere, costituendo il più genuino esempio di religiosità popolare (Lares Familiares).
In onore dei Lari, venerati insieme ai Penati e alla dea Vesta nel larario, posto di solito nell'atrio della casa, si manteneva acceso il fuoco e si adornava l'altare domestico nei giorni di festa e tre volte al mese.
I Lari vengono rappresentati secondo due tipi, uno danzante ed uno stante: comune ad entrambi è l'aspetto giovanile, l'abbigliamento, una corta tunica e un mantello, e gli attributi che sono oggetti legati al rito, come la patera o la situla, e i simboli della prosperità, come la cornucopia.
Il bronzetto qui raffigurato ripete un tipo assai diffuso di Lare stante, in posizione di riposo, con le braccia abbassate a sostenere gli attributi ora mancanti. L'eleganza ed accuratezza con cui è descritta la figura permettono di attribuirlo all'età augustea.
Provenienza: Collezione Palagi
Datazione: I secolo d.C.
Materiale: Collezione Palagi
Dimensione: altezza cm 12,2
Numero di inventario: Rom 1058