Museo Civico Archeologico
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Gli specchi in bronzo con un lato riflettente e ricca decorazione – perlopiù incisa – sul rovescio furono prodotti fra la fine del VI e l’inizio del II secolo a.C., prima in Etruria poi anche in alcuni centri laziali.
Si tratta di oggetti di prestigio, legati al mondo femminile.
Questo specchio, rinvenuto verso il 1630 in una tomba aretina dove era utilizzato come coperchio del cinerario, entrò a far parte della collezione del marchese Ferdinando Cospi.
Per la particolarità della sua decorazione, che ritrae la nascita di Atena armata dal cervello di Tinia (lo Zeus etrusco), destò subito molta curiosità nel mondo degli eruditi e fu spesso citato e riprodotto in manoscritti e lavori a stampa.
Il nome "patera" con cui è noto nella letteratura erudita, dal Seicento in poi, deriva dal fatto che all’epoca della scoperta non si era compresa la funzione di questa categoria di oggetti e li si considerava patere, ossia vasi per le libazioni.
Provenienza: Arezzo. Collezione Universitaria, già Cospi
Datazione: seconda metà del IV sec. a.C.
Materiale: Bronzo
Numero di inventario: IT 1073