Museo Civico Archeologico
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Nel corso del 1998, con finanziamenti del Museo Civico Archeologico di Bologna e dell'Istituto dei Beni Culturali della Regione Emilia Romagna, si è dato il via alla digitalizzazione delle immagini dell'intero fondo numismatico. Obiettivo, l'acquisizione delle 190.000 immagini relative alla vista fronte e retro di monete,medaglie, e ai conii, e la creazione dell'archivio digitale di schede e immagini da consultarsi in rete per mezzo di un'interfaccia di ricerca appositamente realizzata.
La durata dell'intervento, calcolata in 36 mesi dalla prima digitalizzazione, ha imposto soluzioni tecnologiche volte alla massima riduzione dei tempi di acquisizione per singola immagine e alla più elevata automazione degli interventi di predisposizione dell'archiviazione dei singoli files (verifica dei codici-numero d'inventario assegnati come nome dei singoli file immagine, calibrazione cromatica, compressione e messa in scala).
Nel nostro caso, in cui era richiesta una campagna fotografica sistematica ed estensiva di un altissimo numero di reperti di piccole dimensioni, è risultata obbligatoria l'acquisizione diretta in formato digitale per mezzo di telecamera. Tale soluzione è consigliabile nei casi in cui non sia indispensabile un'elevata risoluzione dell'immagine, ma sia determinante il controllo in tempo reale dell'inquadratura e dei parametri della ripresa e sia inoltre necessario ridurre al massimo i tempi di acquisizione ed archiviazione. Le potenzialità del mezzo di ripresa garantiscono infatti l'immediato controllo in live-video su monitor dei parametri di ripresa e di posizionamento del singolo oggetto, oltre che un'elevata velocità di registrazione e archiviazione del singolo fotogramma. La bassa risoluzione in acquisizione del formato PAL (768x576 pixels a 72 dpi) rispetto ad altri mezzi di ripresa, quali le fotocamere digitali di ultima generazione, è comunque risultata sufficiente ad ottenere restituzioni a stampa dell'oggetto a 300/400 dpi in scala.
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