Museo Civico Archeologico
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L'acquedotto romano, risalente all'età augustea ( fine del I sec. a.C.), si alimentava dal torrente Setta e portava acqua potabile alla città, fino a quel momento rifornita solo da pozzi.
Attraverso un cunicolo sotterraneo di 18 chilometri, largo 90 cm. giungeva in città e faceva confluire l'acqua nel serbatoio da cui si dipartiva una rete di tubature di piombo, le fistulae, che correvano sotto la pavimentazione stradale e consentivano una distribuzione idrica alle fontane pubbliche , alle case private ed alle terme. L'acquedotto romano non fu mai completamente abbandonato ed è tuttora utilizzato.
Circa una trentina sono i tratti di fistulae rinvenute soprattutto nella parte centrale della città antica, la maggioranza di esse presenta iscrizioni che ricordano i nomi dei quaestores, i funzionari in carica al momento della collocazione della fistula o i nomi dei vilici, gli operai addetti ai lavori.
Provenienza: Bologna, dal centro della città
Datazione: CIL, XI, 733
Materiale: piombo
Dimensione: lunghezza cm 47
Numero di inventario: CIL, XI, 733