statuetta – Terzo Periodo Intermedio: XXI-XXII dinastia (1075-716 a.C.)
L’egida è un ornamento di tipo cultuale che compare in Egitto alla fine del Nuovo Regno. Rappresenta un alto collare usekh costituito da numerose fila di pendenti -sovrapposte e chiuse ai lati da due teste di falco-, sulle quali campeggia la testa di una divinità. Tra le dee più frequentemente associate all’egida troviamo Bastet, Tefnut e Sekhmet, tutte caratterizzate da sembianze feline. La presenza del disco solare e del serpente ureo sul capo, così come dell’occhio udjat appeso al collo, permette di identificare la dea nel bronzetto con Sekhmet: “la potente”. Tale divintà, il cui luogo di culto principale fu la città di Menfi, simboleggiava nel suo aspetto temibile e pericoloso per gli uomini l’occhio vendicatore del dio sole, ma poteva assumere nei loro confronti anche un aspetto benevole, ed è a quest’ultimo che si appella l’egida, da considerarsi un’offerta votiva, uno strumento cultuale o un amuleto. Alla parte posteriore dell’ornamento, caratterizzato dalla presenza di un anello di sospensione al centro della testa, non è escluso si agganciasse un contrappeso di collana = menat che, assieme all’egida, doveva garantire protezione e rigenerazione, oltreché la possibilità di rinascita e di vita eterna nell’oltretomba, al suo offerente o possessore.
Informazioni
Provenienza:
Materiale: Bronzo
Dimensioni: Altezza: 6.3 cm - Larghezza: 5.7 cm - Spessore: 1.9 cm
Numero di inventario: MCA-EGI-EG_3114
Bibliografia: Museo Civico di Bologna. Catalogo di Antichità Egizie descritte dal prof. cav. Giovanni Kminek-Szedlo, Torino, 1895, n. 3114; Le donne dei faraoni, Milano, 2003, p. 25.