Museo Civico Archeologico

Collezioni / Collezioni online / Disco ipocefalo con formule magiche tratte dal Cap. 162 del Libro dei Morti

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funeralia – Epoca Tarda: XXVI-XXX dinastia (664-342 a.C.) Nel corredo funerario egiziano è talvolta inserito un disco, in papiro, terracotta, legno o bronzo, detto ipocefalo perché collocato sotto la testa del defunto allo scopo di garantirne l’integrità e il calore vitale in eterno. I testi e le raffigurazioni che vi appaiono sopra sono tratti dal capitolo 162 del Libro dei Morti che corrisponde alla “Formula per far nascere una fiamma sotto la testa del beato”. Al centro dell’ipocefalo bolognese, appartenuto a un sacerdote del dio Thot di nome Pa-sheri-Khonsu, è riconoscibile il dio Amon-Ra con quattro teste di ariete, accoccolato al suolo e adorato da quattro cinocefali; attraverso questa immagine si associava il defunto al sole e alla sua rinascita eterna salutata appunto dai cinocefali con alte grida.
Informazioni
Provenienza:
Materiale: Papiro
Dimensioni: Diametro massimo: 14.5 cm
Numero di inventario: MCA-EGI-EG_2025
Bibliografia: Museo Civico di Bologna. Catalogo di Antichità Egizie descritte dal prof. cav. Giovanni Kminek-Szedlo, Torino, 1895, n. 2025; Curto, Silvio, L’Egitto antico nelle collezioni dell’Italia settentrionale, Bologna, 1961, n. 95; Bresciani, Edda, La collezione egizia del Museo Civico di Bologna, Ravenna, 1975, p. 70, tav. 46; Cesaretti, Maria Pia, Il disco ipocefalo del Museo Civico Archeologico di Bologna, in: Aegyptus, 1986, 66, pp. 174-180; Morigi Govi, Cristiana, La collezione egiziana, Milano, 1994, p. 137.