Vaso – 500 - 470 a.C.
Decorazione esterna della vasca: si susseguono quattro imprese di Teseo, sapientemente disposte ed alternate a coprire, in una composizione equilibrata, l'intera parete del vaso.
Lato A: Teseo stringe le braccia e il torso di Kerkyon, che è a testa in giù e cerca di puntellarsi al suolo con la mano destra, mentre con la sinistra afferra Teseo. Un albero di olivo con foglie suddipinte in paonazzo e con una clamide appesa ai rami divide il primo gruppo di figure dalla scena successiva, che raffigura Teseo che stringe un martello mentre afferra la spalla del gigante Prokustes.
Lato B: Teseo doma il toro di Maratona, legandogli le zampe con una fune. Un albero di olivo con foglie suddipinte in paonazzo divide il gruppo dalla scena successiva, in cui Teseo uccide, precipitandolo da una roccia, l'eroe megarese Skyron.
All'interno della coppa, nel medaglione entro una fascia a meandro, Teseo lotta con Minotauro il mostro metà uomo e metà toro, custode del labirinto di Minosse a Creta. Teseo è nudo, con capelli raccolti dietro la nuca tenuti da una tenia. A tracolla porta sul fianco sinistro il fodero della spada e spinge col piede l'avversario a terra. Con la mano sinistra lo tiene per un braccio, con la destra brandisce la spada.
Opera di una delle maggiori personalità della ceramografia attica a figure rosse, questa coppa illustra alcune delle imprese compiute dall'eroe Teseo. La fortuna incontrata da Teseo nella produzione a figure rosse è direttamente legata alle vicende politiche della città di Atene, che promuove un eroe squisitamente attico, protagonista di una serie di imprese, spesso scelte a paradigma del ruolo rivestito dalla città nella vicende della Grecia.
Il pittore di Kleophrades è uno dei più noti pittori del tardo arcaismo, allievo di Euthymides, uno dei primi sperimentatori della tecnica a figure rosse. E' attivo dagli inizi del V secolo a.C. per circa un trentennio e le sue opere rappresentano un momento di consolidamento dopo la fase di sperimentazione e innovazione della generazione passata, quella dei pionieri delle figure rosse. Proprio ai suoi predecessori si rifà per la scelta dei temi decorativi e la tecnica stilistica. La sua vasta produzione comprende tutte le principali forme ceramiche, dall'anfora al cratere, allo stamnos, all'hydria, alle coppe, con una predilezione per forme di grandi dimensioni. Decora anche vasi a figure nere, specialmente anfore panatenaiche.
Informazioni
Provenienza: Provenienza ignota
Materiale: Argilla, a figure rosse
Dimensioni: Altezza: 11.3 cm - Diametro orlo: 27.2 cm
Numero di inventario: MCA-GRE-G_0818
Bibliografia: Pellegrini, Giuseppe, Catalogo dei vasi antichi dipinti delle Collezioni Palagi ed Universitaria, Bologna, 1900, p. 37, n. 270; Hoppin , Joseph Clark , A handbook of Attic red-figured vases signed by or attributed to the various masters of the sixth and fifth centuries b.C. , Cambridge [U.S.A.] - London , 1919, p. 141, n. 9; Bermond Montanari, Giovanna, Corpus Vasorum Antiquorum, Italia 33, Bologna Museo Civico, Fascicolo 5, in: Corpus Vasorum Antiquorum, Italia, Roma, 1960, III.I, tavv. 111-113; Beazley, John Davidson, Attic Red-Figure Vase-Painters (2. ed.), Oxford, 1963 , p. 192, n. 107 e p. 1632; Pelagio Palagi artista e collezionista, Bologna, 1976, p. 252, n. 188; Korshak, Yvonne, Frontal Faces in Attic Vase Painting of the Archaic Period , Chicago, 1977, p. 104, FIG.34 (B); Vitali, Daniele, Il museo Civico Archeologico di Bologna, Bologna , 1982, p. 169; Sassatelli, Giuseppe, Dalla stanza delle Antichità al Museo Civico. Storia della formazione del Museo Civico Archeologico di Bologna, Bologna, 1984, p. 202, n. 97; Poliakoff, Michael Baron, Combat Sports in the Ancient World, Competition, Violence and Culture, Yale, 1987, 43, FIG.35 (PART OF A); Carpenter, Thomas H., Beazley Addenda (2. ed.), Oxford, 1989, p. 189; Vanhove , Doris, El deporte en la Grecia antigua, la genesis del olimpismo, May 10 - August 9, 1992 , Barcelona, 1992, p. 100 fig. 3; www.cvaonline.org, 2004 (dal), v.n. 201755.