Museo Civico Archeologico

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statua – Epoca Tarda: fine XXV - inizi XXVI dinastia (713-525 a.C.) La scultura raffigura due geni guardiani dal corpo umano e dalla testa animale che avevano la funzione di proteggere il defunto nel suo viaggio ultraterreno. La loro posizione è quella caratteristica delle statue cubo: seduti su un alto zoccolo, le ginocchia al petto e il corpo avvolto in una sorta di mantello che lascia immaginare il profilo del corpo. Ben caratterizzate sono invece le teste, una di falco e l’altra di ibis, ciascuna contornata da una pesante parrucca a tre bande di capelli che lascia scoperte le grandi orecchie. La scultura era certamente collocata all’interno di una tomba tebana, forse quella del “principe della città” Montuemhat, un funzionario di altissimo rango che traghettò l’Alto Egitto dalla XXV alla XXVI dinastia.
Informazioni
Provenienza:
Materiale: Diorite
Dimensioni: Altezza: 37.5 cm - Larghezza: 34 cm
Numero di inventario: MCA-EGI-EG_0347
Bibliografia: Museo Civico di Bologna. Catalogo di Antichità Egizie descritte dal prof. cav. Giovanni Kminek-Szedlo, Torino, 1895, n. 347; Curto, Silvio, L’Egitto antico nelle collezioni dell’Italia settentrionale, Bologna, 1961, n. 286; Pernigotti, Sergio, La statuaria egiziana nel Museo Civico Archeologico di Bologna, Bologna, 1980, n. 22; tav. LXXV; Il senso dell’arte nell’antico Egitto, Milano, 1990, n. 105; Morigi Govi, Cristiana, La collezione egiziana, Milano, 1994, p. 95; Leospo, Enrichetta, Io vivrò per sempre. Storia di un sacerdote nell’antico Egitto, Genova, 1999, p. 45.