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papiro – Terzo Periodo Intermedio: XXII-XXIII dinastia (944-716 a.C.) Il papiro, ampiamente frammentario e diviso in due parti che non si riconnettono, tramanda alcune formule del “Libro dei Morti” di un certo Djedkhonsuiufankh. Il Libro dei Morti compare durante il Nuovo Regno (1539-1075 a.C.) e rimane in uso fino all’Epoca Tolemaico-Romana (332 a.C. - 324 d.C.). Secondo gli Egiziani sarebbe stato il dio Thot in persona a redigere questa raccolta di formule magiche, suddivise in un centinaio di capitoli, allo scopo di proteggere il defunto dai pericoli dell’oltretomba. Questo papiro faceva quindi parte del corredo funerario di Djedkhonsuiufankh che il frammento più piccolo, corrispondente alla parte iniziale del testo, mostra avvolto in un’ampia veste di bianco lino plissettato, in atto di adorazione davanti a un dio Osiri non conservatosi e accompagnato da un’iscrizione in caratteri geroglifici dalla quale si ricavano il nome e la titolatura: “padre divino di Amon e capo di magazzino del dominio di Amon-Ra”. Il frammento più grande, che reca tre colonne in scrittura ieratica con rubricature, riporta invece i capitoli 24, 25, 26, 27, 28, 162 e 163. Il tipo di scrittura e il nome del proprietario inducono a datare il papiro alla XXII-XXIII dinastia (944-716 a.C.).
Informazioni
Provenienza:
Materiale: Papiro
Dimensioni: Larghezza: 16 cm - Lunghezza: 65 cm
Numero di inventario: MCA-EGI-EG_3163
Bibliografia: Nizzoli, Giuseppe, Catalogo Dettagliato della Raccolta di Antichità Egizie..., Alessandria d’Egitto, 1827, p. 36 ?; Museo Civico di Bologna. Catalogo di Antichità Egizie descritte dal prof. cav. Giovanni Kminek-Szedlo, Torino, 1895, p. 354, n. 3163; Pernigotti, Sergio, I papiri egiziani nel Museo Civico di Bologna, in: Il Carrobbio, Bologna, 1981, VII, n. 8; Il senso dell’arte nell’antico Egitto, Milano, 1990, p. 228, n. 180; Davoli, Paola, J.-F. Champollion e il contributo italiano alla riscoperta dell’antico Egitto, Torino, 1992, n. 64; Morigi Govi, Cristiana, La collezione egiziana, Milano, 1994, p. 130.