Vaso – 450 - 430 a.C.
Decorazione della vasca.
Lato A: Teseo, che indossa il petaso e la clamide, prende commiato da Egeo. Il re ateniese è all'estrema sinistra, indossa tenia e mantello e regge un bastone. Alla destra di Teseo Medea ed un guerriero, Forbas con grande scudo. Dietro il guerriero Etra, madre di Teseo, con chitone e mantello che le avvolge anche il capo.
Lato B: Aiace prende congedo da Lico. A sinistra Lico avvolto in un mantello fronteggia Aiace vestito con corto chitone e corazza; imbraccia uno scudo rotondo con un toro. Dietro di lui, Atena, riconoscibile dal gorgoneion sul petto e dalle serpi, dalla lancia, con corona di ovoli radiata sul capo. La dea muove verso sinistra, ma ha il capo volto all'indietro, verso il penultimo personaggio della scena, Menesteo, che indossa il petaso buttato dietro le spalle. Chiude il gruppo Melite con chitone fermato sulle spalle e sottili armille ai polsi.
Tutti personaggi rappresentati sono indicati da iscrizioni in rosso paonazzo, quasi completamente scomparse.
All'interno della coppa, nel medaglione, è raffigurato Kodros, mitico re di Atene, a colloquio con Ainetos, l'indovino che gli predice la vittoria sugli Spartani a prezzo della vita.
Proprio a partire da questa kylix è stata individuata la personalità di un pittore, attivo ad Atene intorno alla metà del V secolo a.C. La sua produzione è esclusivamente limitata ad una serie di kylikes, decorate per lo più da soggetti mitologici ed eroici di argomento attico. La caratteristica principale delle sue opere è una notevole unitarietà di stile, vigoroso e nello stesso tempo misurato, animato da figure imponenti e permeato da una atmosfera religiosa.
La coppa faceva parte della collezione di Palagio Palagi e venne acquistata a Vulci nel 1840 dal pittore bolognese grazie all'intermediazione di E. Braun, battendo sul tempo gli agenti del Museo di Berlino.
Informazioni
Provenienza: Italia, Toscana, Vulci, Vulci
Materiale: Argilla, a figure rosse
Dimensioni: Altezza: 12.7 cm - Diametro orlo: 32.7 cm
Numero di inventario: MCA-GRE-G_0595
Bibliografia: Pellegrini, Giuseppe, Catalogo dei vasi antichi dipinti delle Collezioni Palagi ed Universitaria, Bologna, 1900, p. 39, n. 273; Hoppin , Joseph Clark , A handbook of Attic red-figured vases signed by or attributed to the various masters of the sixth and fifth centuries b.C. , Cambridge [U.S.A.] - London , 1919, p. 141, n. 9; Enciclopedia dell’Arte Antica, 1958 (dal), vol. II, p. 738, fig. 981; Beazley, John Davidson, Attic Red-Figure Vase-Painters (2. ed.), Oxford, 1963 , p. 1268, n. 1; Pelagio Palagi artista e collezionista, Bologna, 1976, p. 251, n. 187; Laurinsich, Luciano, Corpus Vasorum Antiquorum, Italia 5, Bologna Museo Civico, Fascicolo 1, Ristampa anastatica, in: Corpus Vasorum Antiquorum, Italia, 1979, Roma, III.Ic tavv. 19-22; Lexicon iconographicum mythologiae classicae, publié par la Fondation pour le Lexicon Iconographicum mithologiae classicae (LIMC), Zurich (etc.), 1981 (dal), vol. VI, pl. 230, Melite, II, 1 ; Sassatelli, Giuseppe, Dalla stanza delle Antichità al Museo Civico. Storia della formazione del Museo Civico Archeologico di Bologna, Bologna, 1984, p. 202, n. 98; Jung, Franz, Die Urkonige, Perseus, Bellerophon, Herakles und Theseus in der klassischen und hellenistischen Kunst, Munich, 1988, pp. 272-273, figg. 322-324; Carpenter, Thomas H., Beazley Addenda (2. ed.), Oxford, 1989, p. 356; Hagg, Robin, Ancient Greek Hero Cult. Proceedings of the 5th International Seminar on Ancent Greeck Cult, Stockholm, 1999, p. 76, figg. 7-9; www.cvaonline.org, 2004 (dal), v.n. 217210.