Entro giugno saranno 345 (75 in più) i nuovi contenitori per gli abiti usati che sostituiranno i vecchi contenitori bianchi o gialli.
Quando si parla di raccolta differenziata si pensa sempre a carta, vetro, plastica e organico. Ma esistono anche vestiti e scarpe, che non si indossano più e si buttano: solo nel 2013 sono stati ben 647 tonnellate quelli raccolti a Bologna, gran parte dei quali ancora utilizzabili.
I nuovi contenitori saranno diversi sia nella forma che nell’aspetto: innanzi tutto il colore, grigio, che si armonizza con i nuovi cassonetti stradali di Hera. E poi la “vestizione”, tutta giocata su icone che hanno l’obiettivo di rendere facilmente comprensibile ai cittadini la funzione del cassone.
Il Consorzio di Cooperative Sociali Ecobi è subentrato alla gestione frammentata che ha caratterizzato gli anni precedenti: riunisce diverse imprese, tutte locali, che effettueranno la raccolta. Tra queste, La Fraternità (Ozzano), La Piccola Carovana (Crevalcore) e Pictor (Budrio).Gli abiti riutilizzabili vengono poi distribuiti, dalle cooperative aderenti al Consorzio Ecobi, ai loro assistiti.
Vestiti e scarpe, per il momento, vengono stoccati presso gli impianti di due Onlus (Fraternità e Piccola Carovana). Una volta a regime, invece, Ecobi farà autorizzare ad Ozzano un vero impianto di trattamento e selezione, che consentirà un puntuale controllo di tutta la filiera, dalla raccolta alla reimmissione sul mercato, e contemporaneamente creerà diversi posti di lavoro. Le cooperative infatti, potranno rivendere il materiale raccolto e tenere per le proprie attività sociali i ricavi. Questo sistema permette di non avere costi per Hera né per il Comune: Ecobi garantisce contributi alle Onlus scelte dal Comune, in linea con il passato.