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Quali sono le
sperimentazioni artistiche innovative proposte dalle ultime generazioni
di artisti africani? Chi sono gli artisti emergenti e dove lavorano? Qual
è il loro apporto nella costruzione di un'estetica transculturale
e come si collocano nel sistema globale dell'arte?
Nuove sperimentazioni e strategie concettuali degli artisti africani e
della diaspora odierni non sono sempre visibili nelle gallerie d'arte
e nelle manifestazioni artistiche a livello internazionale. A prevalere,
molto spesso, sono invece espressioni "tradizionali" e stereotipate
d'arte africana, tese essenzialmente a soddisfare le aspettative esotiche
di collezionisti e del mercato occidentale.
Due importanti progetti finanziati dal Forum for African Arts di New York
alla Biennale di Venezia (2001 e 2003) hanno tentato di contrapporre a
certe obsolete concezioni dell'arte africana un nuovo scenario, valorizzando
le espressioni più innovative del modernismo concettuale sorte
negli ultimi anni.
" Afriche, Diaspore, Ibridi. Il concettualismo come strategia dell'arte
africana contemporanea " è il volume che ripercorre le tappe
di queste prospettive curatoriali, tradotte in italiano per la prima volta.
Il libro illustra gli sviluppi del modernismo artistico concettuale africano
e della diaspora con un ricco apparato illustrativo a colori e in bianco
e nero.
Numerosi
artisti africani oggi interpretano e traducono con nuovi idiomi espressivi
il proprio passato e le proprie esperienze soggettive, filtrandoli attraverso
le esperienze del colonialismo e del postcolonialismo, della migrazione
e della globalizzazione.
Afriche, Diaspore, Ibridi tratta del modernismo e del post-modernismo
dell'arte africana e della diaspora a partire da una prospettiva elaborata
da studiosi e curatori africani.
Il libro raccoglie alcuni dei più significativi contributi di una
strategia fortemente critica nei confronti di quelle visioni che considerano
ancora l'Africa come un continente arretrato, uniforme e privo di sviluppi
storici, dove artisti anonimi cercherebbero d'imitare tout court i linguaggi
delle avanguardie occidentali. Obiettivo di questa critica è, in
particolare, un approccio curatoriale " neoprimitivista " che
spesso appare in certe biennali e mostre artistiche a livello internazionale.
I saggi inclusi nel volume (che raccoglie i contributi di Okwui Enwezor,
Salah Hassan, Valentin Y. Mudimbe, Iftikhar Dadi, Gilane Tawadros, Ali
Mazrui, Olu Oguibe, Alessandro Triulzi, Florence Alexis ed Eriberto Eulisse)
trattano le arti visive contemporanee dell'Africa e della diaspora in
tutte le loro estensioni: video, foto, installazioni, performance, arti
plastiche.
Particolare approfondimento trovano le problematiche della memoria, della
diaspora e dell'esilio; la ricerca di nuove identità; la rappresentatività
di queste nuove sperimentazioni nel sistema internazionale dell'arte;
le questioni inerenti l'estetica transculturale, nonché le realtà
sociali e politiche odierne del continente africano.
Il libro propone in questa prospettiva una serie di riflessioni ai confini
fra arte, antropologia e scienze sociali, tese a riqualificare il concettualismo
dell'arte africana come fonte di contributi specifici nel sistema artistico
globale.
Afriche,
Diaspore, Ibridi è un'iniziativa patrocinata e cofinanziata dal
Forum for African Arts di New York, e rivolta in particolare al pubblico
italiano per proporre, con uno strumento a un tempo agile e specialistico,
l'approfondimento d'un ambito di studi e d'espressioni artistiche ancora
poco conosciuti.
Il Forum For African Arts di New York è un'organizzazione senza
fini di lucro sorta per promuovere mostre e iniziative sulle arti visive
dell'Africa contemporanea.
Nel 2001, per la 49ma edizione della Biennale di Venezia, ha patrocinato
la mostra Authentic/Ex-Centric: Africa In and Out of Africa, curata da
Salah Hassan e da Olu Oguibe, e il cui successo è stato sancito
dalla critica internazionale. Nel 2003, in occasione della 50ma Esposizione
Internazionale d'Arte di Venezia, ha sostenuto la mostra Fault Lines:
Contemporary African Art and Shifting Landscapes, curata da Gilane Tawadros.
Il
libro è stato inoltre realizzato in collaborazione con la rivista
Nka, Journal of Contemporary African Art (Cornell University, Ithaca,
New York), il Programme Afrique en créations (Afaa, Paris), l'International
Institute for Visual Arts (inIVA, London) e la bencivartgallery di Pesaro.
Temi principali e autori:
L'esperienza
modernista nell'arte africana: le espressioni visive del Sé e l'estetica
transculturale
di Salah M. Hassan
Un
problema di luogo: revisioni, diaspore, rivalutazioni
di Okwui Enwezor
Reprendre:
enunciazioni e strategie nelle arti africane contemporanee
di Valentin Y. Mudimbe
Unpacking
Europe
di Salah M. Hassan e Iftikhar Dadi
Noi,
moderni cittadini europei
di Gilane Tawadros
Aspirante
all'universalismo: la cultura occidentale in un'epoca di globalizzazione
di Ali Mazrui
Il
concettualismo africano nel contesto globale: la mostra Authentic/Ex-centric
alla Biennale di Venezia
di Salah M. Hassan e Olu Oguibe
Postfazione:Della
vecchia giumenta e altri esilii. Alcune riflessioni su memoria ed esilio
di Alessandro Triulzi
Appendice
La creazione artistica contemporanea in Africa: una posta in gioco culturale
ed economica
di Florence Alexis
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