1960 - 1966: le radici della rivolta
1960
24 febbraio Il governo Segni dà
le dimissioni. L'incarico di formare il nuovo governo viene affidato al
democristiano Tambroni. Il suo governo viene votato anche dal Msi, che,
pur offrendo il proprio appoggio senza condizioni, connota il governo come
di centro-destra. Il sostegno del Msi provoca malumori all'interno della
stessa maggioranza e manifestazioni di protesta in varie città.
25 giugno A Genova iniziano le
manifestazioni e le assemblee di protesta contro la convocazione del congresso
del Msi, il cui inizio è previsto per il 2 luglio.
30 giugno A Genova sciopero generale
indetto dai partiti della sinistra. La piazza è dominata da giovani
studenti e operai, che si scontrano violentemente con la polizia. Gli scontri
di Genova segnano la comparsa di un nuovo soggetto politico, i "giovani
dalle magliette a strisce", così chiamati dal loro abbigliamento
tipico. E' un soggetto piuttosto indefinito, composto da giovani operai
in prevalenza, che, incontrandosi con la radicalità di alcuni ex
partigiani segnala la potenzialità ribelle dei giovani, una volontà
di ribellione che i partiti tradizionali della sinistra e il sindacato
non soddisfano, ma anzi a cui spesso fanno da freno.
A Torino ha luogo uno sciopero di solidarietà. Giovani
studenti e operai vogliono attaccare la polizia, ma vengono bloccati dal
servizio d'ordine della Cgil.
1 luglio A Genova, senza che sia
stata indetta alcuna manifestazione, la mobilitazione riprende.
2 luglio Il governo, di fronte
alla mobilitazione ampia e decisa che ha avuto luogo nei giorni precedenti,
e di fronte alla minaccia di nuove mobilitazioni, revoca l'autorizzazione
al Msi di tenere il proprio congresso a Genova.
6-9 luglio Vista l'imprevista partecipazione
alle mobilitazioni di Genova, il Pci e la Cgil pensano di utilizzare il
movimento per accrescere il proprio peso politico, ed organizzano manifestazioni
in tutta Italia. Spesso, come era successo a Genova, le manifestazioni
si trasformano in scontri con la polizia, che risponde duramente: a Reggio
Emilia il 7 luglio la polizia spara e uccide 5 operai, il 9 luglio a Palermo
e a Catania altri 4 operai. Ma questa situazione di instabilità
sociale non può continuare a lungo: il governo di centro-destra
di Tambroni ha i giorni contati. Il 19 luglio Tambroni si dimette e Fanfani
diventa capo del governo. La scelta di Fanfani, leader della sinistra Dc,
rassicura la sinistra, mentre Scelba ministro degli interni rassicura i
moderati che l'ordine pubblico sarà garantito.
1961
ottobre Esce il primo numero dei
Quaderni Rossi, rivista capostipite dell'operaismo, animata da Raniero
Panzieri, ex dirigente del Psi. La rivista lancia e anticipa alcuni temi
che negli anni successivi saranno ripresi da diversi gruppi della nuova
sinistra, come l'inchiesta operaia, cioè l'analisi delle condizioni
di vita e di lavoro nelle fabbriche. La prima inchiesta è svolta
alla Fiat, per scoprire le cause della passività operaia in quella
fabbrica. Il risultato di quella ricerca è che l'integrazione riguarda
gli operai più anziani e professionalizzati, militanti del Pci e
della Cgil, mentre gli operai più giovani non mostrano molto attaccamento
al lavoro e all'azienda, in quanto appartengono alle categorie più
basse e peggio pagate, e sono addetti alle mansioni più noiose e
spersonalizzanti. Viene quindi individuato dalla rivista, non solo nell'inchiesta
alla Fiat, l'emergere della figura dell'operaio massa, che diventa la figura
professionale dominante nelle grandi fabbriche del nord negli anni ‘60.
Si tratta di operai giovani, spesso immigrati e spesso non iscritti al
Pci e alla Cgil, addetti allla catena di montaggio, quindi ad un lavoro
alienante e a bassa qualificazione, oltretutto con salari molto bassi,
proprio negli anni in cui i profitti delle aziende aumentavano vertiginosamente:
dal ‘53 al ‘60, mentre l'indice di rendimento del lavoro passa da 100 a
140,6, l'indice dei guadagni da lavoro dipendente passa da 100 a 108, 9.
E' un dato che testimonia come il miracolo economico sia basato soprattutto
sullo sfruttamento intensivo della manodopera e sulla compressione dei
salari. I bassi salari dell'operaio-massa, ed il clima da fabbrica-caserma,
saranno elementi fondamentali dell'insoddisfazione operaia e all'origine
della protesta. Altri temi importanti sollevati dalla rivista sono l'attenzione
all'organizzazione del lavoro, ai rapporti sociali vigenti in fabbrica
e nella società, rompendo in questo con la tradizione togliattiana
che privilegia i rapporti politici tra i partiti, ed infine la consapevolezza
dell'autorganizzazione operaia: "Dovete decidere voi la vostra lotta",
"Dovete creare voi l'organizzazione operaia nella fabbrica", così
invitano alcuni volantini scritti dal gruppo dei Quaderni Rossi e distribuiti
alla Fiat. Il gruppo dei Quaderni Rossi non si limita alla pubblicazione
di una rivista puramente teorica, ma svolge una attività politica
a Torino ed in altre città, dove si formano gruppi dei Quaderni
Rossi (Milano, Biella, Ivrea, Massa Carrara). A Torino parte della Fiom
è sensibile al discorso dei Quaderni Rossi, in altre località
sono militanti del Pci (a Roma la sezione universitaria) o del Psiup (a
Bologna i giovani) a creare i gruppi dei Quaderni Rossi. Questi gruppi,
dopo un processo di scissioni e di riaggregazioni, si incontreranno con
gli studenti e gli operai politicizzatisi con le lotte del ‘68-'69, e da
quell'incontro nasceranno alcuni dei maggiori gruppi della nuova sinistra,
come Lc e Potop.
18-22 novembre A Roma si svolge
il 2° congresso internazionale su "La minaccia comunista sul mondo".
Quel convegno è forse il momento d'inizio della "strategia della
tensione". Le origini della "strategia della tensione" in Italia risalgono
alla fine degli anni ‘50. I gruppi dirigenti occidentali sono persuasi
che si sarebbe arrivati ad uno scontro armato diretto col blocco comunista,
e dal momento che uno scontro diretto avrebbe comportato la distruzione
nucleare del pianeta, la maggioranza dei gruppi dirigenti occidentali passò
a considerare lo scontro come competizione più o meno pacifica tra
i due blocchi, limitando gli sconti armati ad aree marginali del sud del
mondo, e nei paesi occidentali integrando i socialdemocratici ed i socialisti
moderati nelle maggioranze. Ma la parte più oltranzista dei gruppi
dirigenti (i repubblicani statunitensi, parte dei conservatori inglesi,
la Csu bavarese, parte della Dc in Italia) si oppongono alla linea della
distensione, considerandola un cedimento all'Urss che, a loro giudizio,
stava vincendo la guerra contro l'occidente. Una guerra non convenzionale:
la minaccia comunista è vista non tanto nei carri armati sovietici,
ma nell'espandersi dell'influenza del marxismo nella cultura e nella società.
A questo occorre rispondere non solo con la creazione di partiti e sindacati
anticomunisti (la Cia aveva finanziato nel dopoguerra svariati sindacati
gialli, gruppi neofascisti e conservatori, ed anche forze socialiste in
funzione anticomunista, perseguendo una strategia diversa da quella del
Vaticano e della Gran Bretagna, che volevano sostenere solo le forze conservatrici),
ma anche con un lavoro di propaganda ideologica, con la creazione di giornali,
radio e case editrici (come Selezione). La guerra anticomunista passa così
dal piano puramente militare (la rete Gladio e i vari gruppi militari anticomunisti
in vari paesi europei, finanziati dalla Cia per fare azioni di sabotaggio
in caso di invasione comunista) a quello politico-culturale, non escludendo
però il ricorso alla violenza dei gruppi fascisti e la soluzione
autoritaria del golpe militare. Infatti tra i promotori italiani del convegno
ci sono Ivan Matteo Lombardo, ex collaboratore di Saragat e segretario
del Psiup nel ‘47, e Randolfo Pacciardi, ex dirigente del Pri, da cui sarà
espulso nel '62, quando darà vita a Nuova Repubblica, un movimento
politico che propugna il golpe militare, lo scioglimento del Parlamento
e la creazione di un comitato di salute pubblica. La stagione delle stragi
e dei colpi di stato (Grecia, Cile, Indonesia, Brasile) nasce in questi
ambienti dell'oltranzismo atlantico e dell'anticomunismo più retrivo,
cui i fascisti nostrani serviranno da manovalanza più o meno inconsapevole.
autunno L'accesso alle facoltà
scientifiche viene aperto anche agli studenti degli istituti tecnici, contribuendo
così ad incrementare negli anni successivi la popolazione universitaria
ed a creare in essa uno stato di insoddisfazione, dal momento che non vengono
create le strutture adeguate per accogliere una tale massa di studenti.
1962
febbraio A Roma convegno dell'Istituto
Gramsci «Tendenze del capitalismo italiano», in cui si confrontano
le posizioni tradizionali togliattiane del Pci, espresse soprattutto da
Amendola, secondo cui compito della sinistra sarebbe promuovere alleanze
sociali moderate in chiave antimonopolistica, al fine di modernizzare l'Italia,
e nuove posizioni, espresse da parte della sinistra socialista e comunista,
secondo cui compito della sinistra non è tanto battersi per rimuovere
gli ostacoli allo sviluppo capitalistico, come i monopoli, ma combattere
lo sviluppo capitalistico stesso, e che i mali dell'Italia, come la questione
meridionale, sarebbero al contrario frutto proprio dello sviluppo capitalistico.
marzo Esce la rivista Quaderni
Piacentini, a cura di alcuni giovani, critici dei partiti della sinistra.
Diverrà la rivista più letta dal movimento studentesco alla
fine degli anni '60, quando pubblicherà molti documenti prodotti
durante le occupazioni.
7-9 luglio A Torino sciopero degli
operai Fiat. Durante le manifestazioni viene assaltata la sede Uil di piazza
Statuto, per protestare contro il comportamento filopadronale di questo
sindacato. Il Pci è colto di sorpresa da questa radicalità
che non riesce a controllare, e l'Unità del 9 luglio definirà
la rivolta "tentativi teppistici e provocatori", ed i manifestanti "elementi
incontrollati ed esasperati", "piccoli gruppi di irresponsabili", "giovani
scalmanati", "anarchici, internazionalisti". Ben diversa la posizione dei
Quaderni Rossi, che pur giudicando gli scontri di piazza una "squallida
degenerazione" di una manifestazione di protesta operaia, si guardano bene
dal tacciare i manifestanti come "provocatori e fascisti", così
come li aveva presentati la sinistra ufficiale. I Quaderni Rossi avevano
capito i motivi reali della rivolta operaia: l'insoddisfazione dei giovani
operai per le condizioni di lavoro e di vita, soprattutto per quanto riguarda
gli operai immigrati dal meridione, dovute allo sradicamento dai luoghi
d'origine e alla difficile integrazione nella realtà settentrionale,
sia per quanto riguarda i rapporti interpersonali che per difficoltà
come trovare un alloggio decente per un affitto adeguato ai bassi salari.
La rivolta di piazza Statuto segna quindi per la prima volta l'emergere
come protagonista dell'operaio massa, come risulterà al processo
dove due terzi degli imputati per le violenze di strada saranno giovani
immigrati meridionali. La figura dell'operaio-massa emerge in modo più
netto e preciso che durante la rivolta di Genova del ‘60, della quale era
stata protagonista un soggetto più genericamente giovanile, "i giovani
dalle magliette a strisce", e il nuovo soggetto operaio nato in questi
primi anni '60 sarà una delle figure sociali protagoniste delle
lotte degli anni ‘70. A livello politico, la rivolta di piazza Statuto
segna sia il distacco definitivo tra i Quaderni Rossi e la Fiom e il Pci,
sia una divergenza all'interno dello stesso gruppo dei Quaderni Rossi:
da una parte chi vuole continuare il lavoro di analisi e lo considera predominante
rispetto al lavoro direttamente politico (Panzieri), dall'altra chi (Tronti,
Negri, Asor Rosa) vuole arrivare immediatamente a soluzioni politiche e
organizzative. Questi ultimi daranno vita alla rivista Classe Operaia,
esperienza certo meno interessante dei Quaderni Rossi, in quanto l'analisi
concreta delle condizioni di vita e di lavoro della classe operaia e dei
rapporti sociali in fabbrica e nella società viene trascurata,
costruendo una immagine mitologica della classe operaia (la "rude razza
pagana") come entità immateriale e onnipotente, sempre sull'orlo
di prendere il potere.
settembre A Padova la segreteria
provinciale del Pci vota a maggioranza (8 voti contro 7) un documento intitolato
"Viva il leninismo". Gli 8 che hanno votato il documento vengono espulsi
dal Pci e fondano un giornale intitolato appunto Viva il leninismo, che
è la prima pubblicazione m-l italiana. Del giornale escono tre numeri,
nei quali si polemizza ferocemente con i dirigenti revisionisti italiani
e sovietici, accusati di aver tradito la dottrina rivoluzionaria.
Un altro fenomeno che segna l'avvio del movimento m-l in Italia
è la diffusione, tra il ‘62 e il ‘64, delle "lettere anonime" inviate
a militanti comunisti per criticare il Pci che avrebbe abbandonato una
genuina politica marxista-leninista, e la diffusione di alcune pubblicazioni
curate dal Partito del Lavoro d'Albania. Tutti questi fenomeni di dissidenza
all'interno del Pci danno origine al movimento m-l, che costituirà
uno dei filoni dell'estrema sinistra. Ma fino alla fine degli anni ‘60
il movimento m-l rimane sotterraneo: i dissidenti del Pci, abituati ad
un partito-chiesa in cui il dissenso è eresia, esitano a ribellarsi,
il loro obiettivo è cambiare il Pci dall'interno. Diversa è
la situazione del dissenso nell'altro partito storico della sinistra, il
Psi, da cui escono intellettuali come Panzieri che danno origine al filone
operaista, e da cui esce la sinistra socialista che darà vita al
Psiup.
ottobre La scuola media dell'obbligo
viene estesa fino ai 14 anni, creando così per la prima volta un
sistema di istruzione di massa oltre la scuola primaria.
1963
aprile A Milano nascono le Edizioni
Oriente, che pubblicheranno la rivista Vento dell'Est, i Quaderni delle
Edizioni Oriente, le opere di Mao e dei dirigenti cinesi e vietnamiti.
Si collegheranno anche alla casa editrice in lingue estere di Pechino e
importeranno il libretto rosso di Mao.
dicembre Si forma il primo governo
Moro, a cui i socialisti partecipano per la prima volta. Durante la legislatura
‘63-'68 si succederanno tre governi Moro-Nenni. Il migliore fu il primo,
più carico di intenti riformatori, che ben presto si dimostrano
irrealizzabili. Nonostante ciò, i socialisti si associano sempre
più al sistema democristiano di occupazione del potere. Lo scontro
sulle riforme è soprattutto sulla politica urbanistica: la Dc non
voleva colpire il profitto e la rendita fondiaria che stanno facendo guadagnare
grandi fortune ai gruppi finanziari e alle società che speculano
sui terreni: in un decennio, i prezzi dei fabbricati erano aumentati di
tre volte, quelli dei terreni di dieci. Alla fine dei tre governi Moro-Nenni,
il bilancio delle riforme è assai scarso: oltre alla riforma dell'urbanistica,
non erano state fatte la riforma universitaria, la riforma della pubblica
amministrazione, il riordino del sistema fiscale. Questo mancato riformismo
dei primi anni ‘60 avrà importanza nelle lotte del ‘68, cui il governo
rispose con riforme, di fatto imposte dalla mobilitazione dal basso, come
la riforma sanitaria, il divorzio, l'aborto, la legge 180, la liberalizzazione
degli accessi all'università.
29 dicembre Il settimanale della
sinistra Psi Mondo Nuovo pubblica un appello "Ai socialisti, ai lavoratori",
criticando il governo Moro perché ha portato il Psi a rompere il
movimento operaio, ad essere subalterno alla politica della Dc e ad accettare
la Nato. Il patrimonio politico e ideale del Psi, sostiene l'appello, appartiene
a tutti i lavoratori, e convoca l'assemblea di area a Roma in gennaio.
Intanto ventiquattro parlamentari della sinistra Psi vengono sospesi per
rottura della disciplina di partito, essendosi rifiutati di partecipare
al voto, uscendo dall'aula.
1964
10-11 gennaio Assemblea nazionale
della sinistra socialista a Roma, che ricostituisce il Partito Socialista
Italiano di Unità Proletaria. Mondo Nuovo diviene l'organo del nuovo
partito. Il dibattito è dominato prevalentemente da chi vorrebbe
tornare alla politica frontista e subalterna al Pci del vecchio Psi, e
chi, come Basso e Foa, vorrebbe fondare un partito nuovo, libero dagli
schemi e ipoteche del passato.
marzo Esce il primo numero di Nuova
Unità, che diviene rapidamente un punto di riferimento per gli m-l.
Il giornale vede una deviazione in senso riformista e socialdemocratico
del gruppo dirigente del Pci, mentre la base avrebbe conservato una "sana
identità rivoluzionaria". In questa ottica il gruppo di Nuova Unità
si propone di svolgere un lavoro entrista per riportare il Pci sulla via
rivoluzionaria. Ma la prospettiva entrista dura solo un paio d'anni, poi
si avvia la costruzione del Pcd'I.
giugno-luglio Crisi del primo governo Moro-Nenni. La crisi si intreccia
con il primo tentativo di golpe nella storia dell'Italia repubblicana:
il "Piano Solo", così chiamato perché il golpe prevede l'impiego
dei soli carabinieri, che avrebbero dovuto arrestare dirigenti dei partiti
e dei sindacati della sinistra e deportarli in Sardegna. Il 26 giugno,
giorno in cui Moro dà le dimissioni, il generale dei carabinieri
ed ex capo del Sifar De Lorenzo convoca a Roma i capi delle divisioni dei
carabinieri "Pastrengo", "Ogaden" e "Podgora", da lui dipendenti, e gli
trasmette le direttive del "Piano Solo" e le liste dei cittadini da arrestare,
ordinando di tenersi pronti all'azione. Il golpe non avviene: esso è,
per il presidente Segni, la soluzione autoritaria di riserva, di cui non
c'è però bisogno perché le residue velleità
riformatrici dei socialisti sono da essi accantonate per timore, come scrive
Nenni sull'Avanti il 26 luglio, della minaccia di un "governo delle destre,
con un contenuto fascistico-agrario-industriale". Il minacciato golpe sortisce
così i suoi effetti, e sotto la sua minaccia è varato il
secondo governo Moro-Nenni, con un programma ed una composizione ancor
più moderati (il socialista Giolitti, elemento di punta dell'ala
riformatrice, viene rimpiazzato al ministero del Bilancio e Programmazione
da Pieraccini). Il golpe non è un'idea del solo De Lorenzo, ma è
avvallato anche dal Quirinale. Infatti durante le consultazioni, il Presidente
Segni, con prassi assai inusuale, invita al Quirinale anche De Lorenzo
ed il capo di stato maggiore della Difesa.
autunno Nasce a Bologna Magistratura
Democratica, come corrente di sinistra interna alla Magistratura. Negli
anni '70 Magistratura Democratica diverrà una associazione protagonista
del processo di democratizzazione e di radicalizzazione a sinistra che
coinvolgerà tutta la società italiana, compresi settori sociali
e professionali da sempre conservatori, anzi più spesso apertamente
reazionari, come i magistrati. Nell'ambito di Magistratura Democratica
verrà teorizzato il rifiuto dell'apoliticità del giudice
e l'uso del diritto come possibile strumento di innovazione sociale e politica,
dando luogo ad una giurisprudenza fortemente innovativa e più favorevole
ai lavoratori, agli inquilini, alle donne, ai minori (e più tardi
in difesa dell'ambiente), identificati come soggetti deboli nel giudizio.
18 dicembre Rivolta all'Università
di Berkley, in California. Gli studenti protestano contro la guerra del
Vietnam (rendendo pubblici le ricerche svolte dall'università per
l'esercito) e per la democratizzazione della società e dell'università:
nasce il Free Speech Movement, che adotta nuove forma di protesta contro
i docenti autoritari (ignorare il docente, uscire dall'aula) e "inventano"
i sit-in, facendosi portare via di peso dalla polizia. La mobilitazione
di Berkley è considerata il momento di inizio delle proteste studentesche
in occidente.
1965
3-5 maggio A Roma, all'Hotel Parco
dei Principi, si svolge il convegno "La guerra rivoluzionaria", promosso
dall'Istituto Pollio, fondato con finanziamento dei servizi segreti e diretto
da Enrico de Boccard, ex repubblichino. La "Guerra rivoluzionaria" sarebbe,
secondo gli organizzatori del convegno, quella promossa dai comunisti per
conquistare il potere, evento ritenuto intollerabile secondo De Boccard:
"Penetrare, non fosse altro che con un segretario alle poste e telegrafi,
in un gabinetto ministeriale, costituirebbe un atto di aggressione talmente
grave contro lo stato, da rendere necessaria l'attuazione di un piano di
difesa totale. Vale a dire l'intervento diretto, deciso e decisivo delle
forze armate".
dicembre A Roma si conclude il
Concilio Ecumenico Vaticano II, momento fondamentale per il rinnovamento
della Chiesa Cattolica e per la ridefinizione del rapporto della Chiesa
con la società moderna. Proprio sull'applicazione dei deliberati
conciliari ha origine il dissenso cattolico.
dicembre A Roma Primo congresso
nazionale pel Psiup. La discussione, come già era stato all'assemblea
nazionale di fondazione del partito, verte sul rapporto tra novità
e continuità. Ma il Psiup non riuscirà mai ad elaborare una
proposta politica compiuta e globale, gli otto anni della propria esistenza
saranno caratterizzati dall'essere da una parte un partito ricchissimo
di fermenti politici e culturali che rappresentano alcuni dei momenti più
alti dell'eleborazione della sinistra italiana e che si ritroveranno poi
nella nuova sinistra, come l'operaismo e il terzomondismo, e dall'altra
parte non riuscirà a superare l'essere un agglomerato di proposte
avanzate e contemporaneamente un partito in cui era fortissima la presenza
di quadri e funzionari dell'apparato del vecchio Psi, filocomunisti e filosovietici.
1966
febbraio Diventa vice direttore
del mensile delle forze di polizia Ordine Pubblico Franco Fedeli, ex militante
del Partito d'Azione e poi del Psi. Fedeli, che diverrà direttore
del giornale nel '73, inizia un lento lavoro di sensibilizzazione dei lavoratori
della polizia che porterà ad un processo di democratizzazione che
sfocerà nella creazione del sindacato di polizia. Un primo nucleo,
assolutamente clandestino, di attivisti dell'embrionale sindacato nacque
alla fine degli anni '60, ed all'inizio del decennio successivo la crescita
diventa tumultuosa così come la radicalizzazione verso sinistra,
dovuta all'entrata di poliziotti giovani e scolarizzati.
15 febbraio Don Milani viene assolto
dall'accusa di apologia di reato, per aver sostenuto le ragioni dell'obiezione
di coscienza in un articolo su Rinascita.
16 marzo Vengono denunciati per
pubblicazione oscena due ragazzi e una ragazza, studenti del Liceo Parini
di Milano, redattori del gionalino scolastico "Zanzara". Avevano pubblicato
un'inchiesta su "La condizione femminile. Un dibattito sulla posizione
della donna nella nostra società, cercando di esaminare i problemi
del matrimonio, del lavoro femminile e del sesso". L'inchiesta crea uno
scandalo: nel clima perbenista e bigotto della società italiana
dell'epoca, più che le risposte delle studentesse ("Entrambi i sessi
hanno egualmente diritto ai rapporti prematrimoniali") il solo fatto che
dei ragazzi osassero parlare di sessualità è inconcepibile.
Il caso viene montato da "Gioventù Studentesca" (gruppo da cui deriverà
Comunione e Liberazione) che in un volantino rimarcano "la gravità
dell'offesa recata alla sensibilità e al costume morale comune".
I tre ragazzi vengono così denunciati, e addirittura in questura
durante l'interrogatorio vengono sottoposti a visita medica, secondo una
legge del 1934 che prevede la possibilità di sottoporre a visita
medica gli imputati di tale reato, per accertarne lombrosianamente le tare
fisiche. I due ragazzi si spogliano e subiscono la visita, la ragazza si
rifiuta. Al processo si formano due schieramenti nell'opinione pubblica
e nei partiti: uno conservatore sostenuto dal Msi, dalla destra Dc e dalla
Chiesa, ed uno progressista sostenuto dai partiti di sinistra e dai cattolici
progressisti. Il "caso Zanzara" ha un ruolo importante nel sensibilizzare
l'opinione pubblica su temi quali la libertà di stampa e di espressione,
i poteri della magistratura e della polizia, il ruolo della Chiesa nella
società, la libertà sessuale, rappresentando chiaramente
la necessità di modernizzazione della società e delle istituzioni.
La sentenza del 2 aprile assolverà gli imputati.
27 aprile A Roma giovani fascisti
assaltano l'Università e uccidono lo studente Paolo Rossi, militante
del Psi. Per protesta gli studenti occupano l'università, ma dopo
pochi giorni vengono sgombrati dalla polizia, chiamata dal Rettore, che
già in passato aveva tollerato l'aggressività fascista all'interno
dell'università. Lo sgombero provoca una tensione crescente e accesi
dibattiti anche in Parlamento, e per calmare la situazione il Rettore darà
le dimissioni.
25 maggio In Cina inizia la rivoluzione
culturale, quando la studentessa di filosofia Niè Yuan-Tze incolla
il primo dazebao sulla porta della mensa dell'Università di Pechino.
Il manifesto accusa il Rettore di gestione burocratica, di terrorismo ideologico,
di disprezzo della politica, di tradimento revisionista, e lo invita ad
andare a coltivare crisantemi. La rivoluzione culturale avrà grande
influenza anche in Italia. In alcuni gruppi, come il Manifesto, Ao e più
confusamente Lc, sarà una ispirazione per un nuovo modello di costruzione
del socialismo, diverso dal modello burocratico sovietico. In particolare
parole d'ordine maoiste come "ribellarsi è giusto" e "bombardate
il quartier generale" (cioè non esitate a criticare il partito)
evidenzieranno l'esigenza di un socialismo democratico e antiautoritario.
Gruppi come Servire il Popolo, invece, troveranno nel maoismo solo un mito
su cui fondare una improbabile rigenerazione morale e palingenesi rivoluzionaria.
Infine, paradossalmente, per alcuni gruppi m-l, il maoismo si intreccerà
con lo stalinismo: questi gruppi apprezzavano del maoismo soprattutto la
critica all'Urss di non essere più rivoluzionaria e di accettare
la coesistenza pacifica col capitalismo.
giugno A Milano un gruppo di femministe
fonda il gruppo deministificazione autoritarismo (Demau). E' forse il primo
gruppo neo femminista, che porta avanti non più e non solo il tradizionale
discorso emancipatorio del femminismo, ma sostiene che la condizione di
subalternità della donna dipende non solo da cause economiche, ma
dall'aver interiorizzato valori che la relegano ad un ruolo subalterno.
Strumento di perpetuazione del ruolo subalterno della donna e luogo di
assimilazione dei valori di subalternità è soprattutto la
famiglia, perciò la critica alla famiglia e all'autoritarismo patriarcale
diventa centrale per criticare l'autoritarismo della società.
settembre All'Università
di Strasburgo viene diffuso il pampleth "Della miseria dell'ambiente studentesco",
scritto da alcuni membri dell'Internazionale Situazionista e da alcuni
studenti. Questo documento, che conoscerà una grande diffusione
in Europa, anticipa alcune idee che si diffonderanno nel maggio francese,
come la critica al ruolo dell'università e degli studenti nelle
società occidentali.
ottobre Viene fondato il Partito
Comunista d'Italia Marxista-Leninista, con la parola d'ordine del "ritorno
al ‘21", cioè alle origini rivoluzionarie del Pci. Il Pcd'I (ml)
ha per organo Nuova Unità, mentre i marxista-leninisti che non aderiscono
al partito fondano la Federazione marxista-leninista d'Italia, più
eterogenea sia ideologicamente sia nella linea politica.
4 novembre Una alluvione colpisce
varie regioni italiane, danneggiando gravemente anche molte opere d'arte
a Firenze. Migliaia di giovani accorrono a Firenze per aiutare a liberare
dal fango quadri e sculture.
15 novembre A Milano esce il primo
numero di Mondo Beat, il primo giornale di quelli che i perbenisti chiamano
"i capelloni". Anche in Italia i gruppi beat e hippies esprimono un disagio
esistenziale di giovani che non sopportano più il finto perbenismo
e l'ipocrisia di facciata della società. La loro rivolta è
pacifica: quando qualcuno di loro viene arrestato manifestano ironicamente
davanti alla Questura portando fiori. Il movimento beat organizza manifestazioni
per l'obiezione di coscienza, contro la guerra in Vietnam e il regime dei
colonnelli in Grecia, e dà inizio al filone della "controcultura",
i cui pilastri sono la ribellione contro l'autoritarismo, il rifiuto della
mercificazione, la critica alle istituzioni totali. Da qui sono le origini
del movimento punk e la pratica della "liberazione" di spazi urbani in
cui praticare nuove forme di vita in comune. Il Corriere della Sera promuove
una vera e propria caccia alle streghe contro i "capelloni", trovando peraltro
notevole rispondenza nell'arretrata società italiana dell'epoca,
tant'è che si verificano episodi come la "tosatura" di un gruppo
di "capelloni" a Novara da parte di alcuni paracadutisti, fra gli applausi
della gente. La polizia, dal canto suo, distribuisce fogli di via e carica
le manifestazioni pacifiche, come quella del 5 dicembre quando i gruppi
beat a Milano distribuiscono fiori ai passanti, o come quando carica la
manifestazione per la pace la notte di Natale.