1960 - 1966: le radici della rivolta


1960

24 febbraio Il governo Segni dà le dimissioni. L'incarico di formare il nuovo governo viene affidato al democristiano Tambroni. Il suo governo viene votato anche dal Msi, che, pur offrendo il proprio appoggio senza condizioni, connota il governo come di centro-destra. Il sostegno del Msi provoca malumori all'interno della stessa maggioranza e manifestazioni di protesta in varie città.
25 giugno A Genova iniziano le manifestazioni e le assemblee di protesta contro la convocazione del congresso del Msi, il cui inizio è previsto per il 2 luglio.
30 giugno A Genova sciopero generale indetto dai partiti della sinistra. La piazza è dominata da giovani studenti e operai, che si scontrano violentemente con la polizia. Gli scontri di Genova segnano la comparsa di un nuovo soggetto politico, i "giovani dalle magliette a strisce", così chiamati dal loro abbigliamento tipico. E' un soggetto piuttosto indefinito, composto da giovani operai in prevalenza, che, incontrandosi con la radicalità di alcuni ex partigiani segnala la potenzialità ribelle dei giovani, una volontà di ribellione che i partiti tradizionali della sinistra e il sindacato non soddisfano, ma anzi a cui spesso fanno da freno.
 A Torino ha luogo uno sciopero di solidarietà. Giovani studenti e operai vogliono attaccare la polizia, ma vengono bloccati dal servizio d'ordine della Cgil.
1 luglio A Genova, senza che sia stata indetta alcuna manifestazione, la mobilitazione riprende.
2 luglio Il governo, di fronte alla mobilitazione ampia e decisa che ha avuto luogo nei giorni precedenti, e di fronte alla minaccia di nuove mobilitazioni, revoca l'autorizzazione al Msi di tenere il proprio congresso a Genova.
6-9 luglio Vista l'imprevista partecipazione alle mobilitazioni di Genova, il Pci e la Cgil pensano di utilizzare il movimento per accrescere il proprio peso politico, ed organizzano manifestazioni in tutta Italia. Spesso, come era successo a Genova, le manifestazioni si trasformano in scontri con la polizia, che risponde duramente: a Reggio Emilia il 7 luglio la polizia spara e uccide 5 operai, il 9 luglio a Palermo e a Catania altri 4 operai. Ma questa situazione di instabilità sociale non può continuare a lungo: il governo di centro-destra di Tambroni ha i giorni contati. Il 19 luglio Tambroni si dimette e Fanfani diventa capo del governo. La scelta di Fanfani, leader della sinistra Dc, rassicura la sinistra, mentre Scelba ministro degli interni rassicura i moderati che l'ordine pubblico sarà garantito.

1961

ottobre Esce il primo numero dei Quaderni Rossi, rivista capostipite dell'operaismo, animata da Raniero Panzieri, ex dirigente del Psi. La rivista lancia e anticipa alcuni temi che negli anni successivi saranno ripresi da diversi gruppi della nuova sinistra, come l'inchiesta operaia, cioè l'analisi delle condizioni di vita e di lavoro nelle fabbriche. La prima inchiesta è svolta alla Fiat, per scoprire le cause della passività operaia in quella fabbrica. Il risultato di quella ricerca è che l'integrazione riguarda gli operai più anziani e professionalizzati, militanti del Pci e della Cgil, mentre gli operai più giovani non mostrano molto attaccamento al lavoro e all'azienda, in quanto appartengono alle categorie più basse e peggio pagate, e sono addetti alle mansioni più noiose e spersonalizzanti. Viene quindi individuato dalla rivista, non solo nell'inchiesta alla Fiat, l'emergere della figura dell'operaio massa, che diventa la figura professionale dominante nelle grandi fabbriche del nord negli anni ‘60. Si tratta di operai giovani, spesso immigrati e spesso non iscritti al Pci e alla Cgil, addetti allla catena di montaggio, quindi ad un lavoro alienante e a bassa qualificazione, oltretutto con salari molto bassi, proprio negli anni in cui i profitti delle aziende aumentavano vertiginosamente: dal ‘53 al ‘60, mentre l'indice di rendimento del lavoro passa da 100 a 140,6, l'indice dei guadagni da lavoro dipendente passa da 100 a 108, 9. E' un dato che testimonia come il miracolo economico sia basato soprattutto sullo sfruttamento intensivo della manodopera e sulla compressione dei salari. I bassi salari dell'operaio-massa, ed il clima da fabbrica-caserma, saranno elementi fondamentali dell'insoddisfazione operaia e all'origine della protesta. Altri temi importanti sollevati dalla rivista sono l'attenzione all'organizzazione del lavoro, ai rapporti sociali vigenti in fabbrica e nella società, rompendo in questo con la tradizione togliattiana che privilegia i rapporti politici tra i partiti, ed infine la consapevolezza dell'autorganizzazione operaia: "Dovete decidere voi la vostra lotta", "Dovete creare voi l'organizzazione operaia nella fabbrica", così invitano alcuni volantini scritti dal gruppo dei Quaderni Rossi e distribuiti alla Fiat. Il gruppo dei Quaderni Rossi non si limita alla pubblicazione di una rivista puramente teorica, ma svolge una attività politica a Torino ed in altre città, dove si formano gruppi dei Quaderni Rossi (Milano, Biella, Ivrea, Massa Carrara). A Torino parte della Fiom è sensibile al discorso dei Quaderni Rossi, in altre località sono militanti del Pci (a Roma la sezione universitaria) o del Psiup (a Bologna i giovani) a creare i gruppi dei Quaderni Rossi. Questi gruppi, dopo un processo di scissioni e di riaggregazioni, si incontreranno con gli studenti e gli operai politicizzatisi con le lotte del ‘68-'69, e da quell'incontro nasceranno alcuni dei maggiori gruppi della nuova sinistra, come Lc e Potop.
18-22 novembre A Roma si svolge il 2° congresso internazionale su "La minaccia comunista sul mondo". Quel convegno è forse il momento d'inizio della "strategia della tensione". Le origini della "strategia della tensione" in Italia risalgono alla fine degli anni ‘50. I gruppi dirigenti occidentali sono persuasi che si sarebbe arrivati ad uno scontro armato diretto col blocco comunista, e dal momento che uno scontro diretto avrebbe comportato la distruzione nucleare del pianeta, la maggioranza dei gruppi dirigenti occidentali passò a considerare lo scontro come competizione più o meno pacifica tra i due blocchi, limitando gli sconti armati ad aree marginali del sud del mondo, e nei paesi occidentali integrando i socialdemocratici ed i socialisti moderati nelle maggioranze. Ma la parte più oltranzista dei gruppi dirigenti (i repubblicani statunitensi, parte dei conservatori inglesi, la Csu bavarese, parte della Dc in Italia) si oppongono alla linea della distensione, considerandola un cedimento all'Urss che, a loro giudizio, stava vincendo la guerra contro l'occidente. Una guerra non convenzionale: la minaccia comunista è vista non tanto nei carri armati sovietici, ma nell'espandersi dell'influenza del marxismo nella cultura e nella società. A questo occorre rispondere non solo con la creazione di partiti e sindacati anticomunisti (la Cia aveva finanziato nel dopoguerra svariati sindacati gialli, gruppi neofascisti e conservatori, ed anche forze socialiste in funzione anticomunista, perseguendo una strategia diversa da quella del Vaticano e della Gran Bretagna, che volevano sostenere solo le forze conservatrici), ma anche con un lavoro di propaganda ideologica, con la creazione di giornali, radio e case editrici (come Selezione). La guerra anticomunista passa così dal piano puramente militare (la rete Gladio e i vari gruppi militari anticomunisti in vari paesi europei, finanziati dalla Cia per fare azioni di sabotaggio in caso di invasione comunista) a quello politico-culturale, non escludendo però il ricorso alla violenza dei gruppi fascisti e la soluzione autoritaria del golpe militare. Infatti tra i promotori italiani del convegno ci sono Ivan Matteo Lombardo, ex collaboratore di Saragat e segretario del Psiup nel ‘47, e Randolfo Pacciardi, ex dirigente del Pri, da cui sarà espulso nel '62, quando darà vita a Nuova Repubblica, un movimento politico che propugna il golpe militare, lo scioglimento del Parlamento e la creazione di un comitato di salute pubblica. La stagione delle stragi e dei colpi di stato (Grecia, Cile, Indonesia, Brasile) nasce in questi ambienti dell'oltranzismo atlantico e dell'anticomunismo più retrivo, cui i fascisti nostrani serviranno da manovalanza più o meno inconsapevole.
autunno L'accesso alle facoltà scientifiche viene aperto anche agli studenti degli istituti tecnici, contribuendo così ad incrementare negli anni successivi la popolazione universitaria ed a creare in essa uno stato di insoddisfazione, dal momento che non vengono create le strutture adeguate per accogliere una tale massa di studenti.

1962

febbraio A Roma convegno dell'Istituto Gramsci «Tendenze del capitalismo italiano», in cui si confrontano le posizioni tradizionali togliattiane del Pci, espresse soprattutto da Amendola, secondo cui compito della sinistra sarebbe promuovere alleanze sociali moderate in chiave antimonopolistica, al fine di modernizzare l'Italia, e nuove posizioni, espresse da parte della sinistra socialista e comunista, secondo cui compito della sinistra non è tanto battersi per rimuovere gli ostacoli allo sviluppo capitalistico, come i monopoli, ma combattere lo sviluppo capitalistico stesso, e che i mali dell'Italia, come la questione meridionale, sarebbero al contrario frutto proprio dello sviluppo capitalistico.
marzo Esce la rivista Quaderni Piacentini, a cura di alcuni giovani, critici dei partiti della sinistra. Diverrà la rivista più letta dal movimento studentesco alla fine degli anni '60, quando pubblicherà molti documenti prodotti durante le occupazioni.
7-9 luglio A Torino sciopero degli operai Fiat. Durante le manifestazioni viene assaltata la sede Uil di piazza Statuto, per protestare contro il comportamento filopadronale di questo sindacato. Il Pci è colto di sorpresa da questa radicalità che non riesce a controllare, e l'Unità del 9 luglio definirà la rivolta "tentativi teppistici e provocatori", ed i manifestanti "elementi incontrollati ed esasperati", "piccoli gruppi di irresponsabili", "giovani scalmanati", "anarchici, internazionalisti". Ben diversa la posizione dei Quaderni Rossi, che pur giudicando gli scontri di piazza una "squallida degenerazione" di una manifestazione di protesta operaia, si guardano bene dal tacciare i manifestanti come "provocatori e fascisti", così come li aveva presentati la sinistra ufficiale. I Quaderni Rossi avevano capito i motivi reali della rivolta operaia: l'insoddisfazione dei giovani operai per le condizioni di lavoro e di vita, soprattutto per quanto riguarda gli operai immigrati dal meridione, dovute allo sradicamento dai luoghi d'origine e alla difficile integrazione nella realtà settentrionale, sia per quanto riguarda i rapporti interpersonali che per difficoltà come trovare un alloggio decente per un affitto adeguato ai bassi salari. La rivolta di piazza Statuto segna quindi per la prima volta l'emergere come protagonista dell'operaio massa, come risulterà al processo dove due terzi degli imputati per le violenze di strada saranno giovani immigrati meridionali. La figura dell'operaio-massa emerge in modo più netto e preciso che durante la rivolta di Genova del ‘60, della quale era stata protagonista un soggetto più genericamente giovanile, "i giovani dalle magliette a strisce", e il nuovo soggetto operaio nato in questi primi anni '60 sarà una delle figure sociali protagoniste delle lotte degli anni ‘70. A livello politico, la rivolta di piazza Statuto segna sia il distacco definitivo tra i Quaderni Rossi e la Fiom e il Pci, sia una divergenza all'interno dello stesso gruppo dei Quaderni Rossi: da una parte chi vuole continuare il lavoro di analisi e lo considera predominante rispetto al lavoro direttamente politico (Panzieri), dall'altra chi (Tronti, Negri, Asor Rosa) vuole arrivare immediatamente a soluzioni politiche e organizzative. Questi ultimi daranno vita alla rivista Classe Operaia, esperienza certo meno interessante dei Quaderni Rossi, in quanto l'analisi concreta delle condizioni di vita e di lavoro della classe operaia e dei rapporti sociali in fabbrica e nella società  viene trascurata, costruendo una immagine mitologica della classe operaia (la "rude razza pagana") come entità immateriale e onnipotente, sempre sull'orlo di prendere il potere.
settembre A Padova la segreteria provinciale del Pci vota a maggioranza (8 voti contro 7) un documento intitolato "Viva il leninismo". Gli 8 che hanno votato il documento vengono espulsi dal Pci e fondano un giornale intitolato appunto Viva il leninismo, che è la prima pubblicazione m-l italiana. Del giornale escono tre numeri, nei quali si polemizza ferocemente con i dirigenti revisionisti italiani e sovietici, accusati di aver tradito la dottrina rivoluzionaria.
 Un altro fenomeno che segna l'avvio del movimento m-l in Italia è la diffusione, tra il ‘62 e il ‘64, delle "lettere anonime" inviate a militanti comunisti per criticare il Pci che avrebbe abbandonato una genuina politica marxista-leninista, e la diffusione di alcune pubblicazioni curate dal Partito del Lavoro d'Albania. Tutti questi fenomeni di dissidenza all'interno del Pci danno origine al movimento m-l, che costituirà uno dei filoni dell'estrema sinistra. Ma fino alla fine degli anni ‘60 il movimento m-l rimane sotterraneo: i dissidenti del Pci, abituati ad un partito-chiesa in cui il dissenso è eresia, esitano a ribellarsi, il loro obiettivo è cambiare il Pci dall'interno. Diversa è la situazione del dissenso nell'altro partito storico della sinistra, il Psi, da cui escono intellettuali come Panzieri che danno origine al filone operaista, e da cui esce la sinistra socialista che darà vita al Psiup.
ottobre La scuola media dell'obbligo viene estesa fino ai 14 anni, creando così per la prima volta un sistema di istruzione di massa oltre la scuola primaria.

1963

aprile A Milano nascono le Edizioni Oriente, che pubblicheranno la rivista Vento dell'Est, i Quaderni delle Edizioni Oriente, le opere di Mao e dei dirigenti cinesi e vietnamiti. Si collegheranno anche alla casa editrice in lingue estere di Pechino e importeranno il libretto rosso di Mao.
dicembre Si forma il primo governo Moro, a cui i socialisti partecipano per la prima volta. Durante la legislatura ‘63-'68 si succederanno tre governi Moro-Nenni. Il migliore fu il primo, più carico di intenti riformatori, che ben presto si dimostrano irrealizzabili. Nonostante ciò, i socialisti si associano sempre più al sistema democristiano di occupazione del potere. Lo scontro sulle riforme è soprattutto sulla politica urbanistica: la Dc non voleva colpire il profitto e la rendita fondiaria che stanno facendo guadagnare grandi fortune ai gruppi finanziari e alle società che speculano sui terreni: in un decennio, i prezzi dei fabbricati erano aumentati di tre volte, quelli dei terreni di dieci. Alla fine dei tre governi Moro-Nenni, il bilancio delle riforme è assai scarso: oltre alla riforma dell'urbanistica, non erano state fatte la riforma universitaria, la riforma della pubblica amministrazione, il riordino del sistema fiscale. Questo mancato riformismo dei primi anni ‘60 avrà importanza nelle lotte del ‘68, cui il governo rispose con riforme, di fatto imposte dalla mobilitazione dal basso, come la riforma sanitaria, il divorzio, l'aborto, la legge 180, la liberalizzazione degli accessi all'università.
29 dicembre Il settimanale della sinistra Psi Mondo Nuovo pubblica un appello "Ai socialisti, ai lavoratori", criticando il governo Moro perché ha portato il Psi a rompere il movimento operaio, ad essere subalterno alla politica della Dc e ad accettare la Nato. Il patrimonio politico e ideale del Psi, sostiene l'appello, appartiene a tutti i lavoratori, e convoca l'assemblea di area a Roma in gennaio. Intanto ventiquattro parlamentari della sinistra Psi vengono sospesi per rottura della disciplina di partito, essendosi rifiutati di partecipare al voto, uscendo dall'aula.

1964

10-11 gennaio Assemblea nazionale della sinistra socialista a Roma, che ricostituisce il Partito Socialista Italiano di Unità Proletaria. Mondo Nuovo diviene l'organo del nuovo partito. Il dibattito è dominato prevalentemente da chi vorrebbe tornare alla politica frontista e subalterna al Pci del vecchio Psi, e chi, come Basso e Foa, vorrebbe fondare un partito nuovo, libero dagli schemi e ipoteche del passato.
marzo Esce il primo numero di Nuova Unità, che diviene rapidamente un punto di riferimento per gli m-l. Il giornale vede una deviazione in senso riformista e socialdemocratico del gruppo dirigente del Pci, mentre la base avrebbe conservato una "sana identità rivoluzionaria". In questa ottica il gruppo di Nuova Unità si propone di svolgere un lavoro entrista per riportare il Pci sulla via rivoluzionaria. Ma la prospettiva entrista dura solo un paio d'anni, poi si avvia la costruzione del Pcd'I.
giugno-luglio Crisi del primo governo Moro-Nenni. La crisi si intreccia con il primo tentativo di golpe nella storia dell'Italia repubblicana: il "Piano Solo", così chiamato perché il golpe prevede l'impiego dei soli carabinieri, che avrebbero dovuto arrestare dirigenti dei partiti e dei sindacati della sinistra e deportarli in Sardegna. Il 26 giugno, giorno in cui Moro dà le dimissioni, il generale dei carabinieri ed ex capo del Sifar De Lorenzo convoca a Roma i capi delle divisioni dei carabinieri "Pastrengo", "Ogaden" e "Podgora", da lui dipendenti, e gli trasmette le direttive del "Piano Solo" e le liste dei cittadini da arrestare, ordinando di tenersi pronti all'azione. Il golpe non avviene: esso è, per il presidente Segni, la soluzione autoritaria di riserva, di cui non c'è però bisogno perché le residue velleità riformatrici dei socialisti sono da essi accantonate per timore, come scrive Nenni sull'Avanti il 26 luglio, della minaccia di un "governo delle destre, con un contenuto fascistico-agrario-industriale". Il minacciato golpe sortisce così i suoi effetti, e sotto la sua minaccia è varato il secondo governo Moro-Nenni, con un programma ed una composizione ancor più moderati (il socialista Giolitti, elemento di punta dell'ala riformatrice, viene rimpiazzato al ministero del Bilancio e Programmazione da Pieraccini). Il golpe non è un'idea del solo De Lorenzo, ma è avvallato anche dal Quirinale. Infatti durante le consultazioni, il Presidente Segni, con prassi assai inusuale, invita al Quirinale anche De Lorenzo ed il capo di stato maggiore della Difesa.
autunno Nasce a Bologna Magistratura Democratica, come corrente di sinistra interna alla Magistratura. Negli anni '70 Magistratura Democratica diverrà una associazione protagonista del processo di democratizzazione e di radicalizzazione a sinistra che coinvolgerà tutta la società italiana, compresi settori sociali e professionali da sempre conservatori, anzi più spesso apertamente reazionari, come i magistrati. Nell'ambito di Magistratura Democratica verrà teorizzato il rifiuto dell'apoliticità del giudice e l'uso del diritto come possibile strumento di innovazione sociale e politica, dando luogo ad una giurisprudenza fortemente innovativa e più favorevole ai lavoratori, agli inquilini, alle donne, ai minori (e più tardi in difesa dell'ambiente), identificati come soggetti deboli nel giudizio.
18 dicembre Rivolta all'Università di Berkley, in California. Gli studenti protestano contro la guerra del Vietnam (rendendo pubblici le ricerche svolte dall'università per l'esercito) e per la democratizzazione della società e dell'università: nasce il Free Speech Movement, che adotta nuove forma di protesta contro i docenti autoritari (ignorare il docente, uscire dall'aula) e "inventano" i sit-in, facendosi portare via di peso dalla polizia. La mobilitazione di Berkley è considerata il momento di inizio delle proteste studentesche in occidente.

1965

3-5 maggio A Roma, all'Hotel Parco dei Principi, si svolge il convegno "La guerra rivoluzionaria", promosso dall'Istituto Pollio, fondato con finanziamento dei servizi segreti e diretto da Enrico de Boccard, ex repubblichino. La "Guerra rivoluzionaria" sarebbe, secondo gli organizzatori del convegno, quella promossa dai comunisti per conquistare il potere, evento ritenuto intollerabile secondo De Boccard: "Penetrare, non fosse altro che con un segretario alle poste e telegrafi, in un gabinetto ministeriale, costituirebbe un atto di aggressione talmente grave contro lo stato, da rendere necessaria l'attuazione di un piano di difesa totale. Vale a dire l'intervento diretto, deciso e decisivo delle forze armate".
dicembre A Roma si conclude il Concilio Ecumenico Vaticano II, momento fondamentale per il rinnovamento della Chiesa Cattolica e per la ridefinizione del rapporto della Chiesa con la società moderna. Proprio sull'applicazione dei deliberati conciliari ha origine il dissenso cattolico.
dicembre A Roma Primo congresso nazionale pel Psiup. La discussione, come già era stato all'assemblea nazionale di fondazione del partito, verte sul rapporto tra novità e continuità. Ma il Psiup non riuscirà mai ad elaborare una proposta politica compiuta e globale, gli otto anni della propria esistenza saranno caratterizzati dall'essere da una parte un partito ricchissimo di fermenti politici e culturali che rappresentano alcuni dei momenti più alti dell'eleborazione della sinistra italiana e che si ritroveranno poi nella nuova sinistra, come l'operaismo e il terzomondismo, e dall'altra parte non riuscirà a superare l'essere un agglomerato di proposte avanzate e contemporaneamente un partito in cui era fortissima la presenza di quadri e funzionari dell'apparato del vecchio Psi, filocomunisti e filosovietici.

1966

febbraio Diventa vice direttore del mensile delle forze di polizia Ordine Pubblico Franco Fedeli, ex militante del Partito d'Azione e poi del Psi. Fedeli, che diverrà direttore del giornale nel '73, inizia un lento lavoro di sensibilizzazione dei lavoratori della polizia che porterà ad un processo di democratizzazione che sfocerà nella creazione del sindacato di polizia. Un primo nucleo, assolutamente clandestino, di attivisti dell'embrionale sindacato nacque alla fine degli anni '60, ed all'inizio del decennio successivo la crescita diventa tumultuosa così come la radicalizzazione verso sinistra, dovuta all'entrata di poliziotti giovani e scolarizzati.
15 febbraio Don Milani viene assolto dall'accusa di apologia di reato, per aver sostenuto le ragioni dell'obiezione di coscienza in un articolo su Rinascita.
16 marzo Vengono denunciati per pubblicazione oscena due ragazzi e una ragazza, studenti del Liceo Parini di Milano, redattori del gionalino scolastico "Zanzara". Avevano pubblicato un'inchiesta su "La condizione femminile. Un dibattito sulla posizione della donna nella nostra società, cercando di esaminare i problemi del matrimonio, del lavoro femminile e del sesso". L'inchiesta crea uno scandalo: nel clima perbenista e bigotto della società italiana dell'epoca, più che le risposte delle studentesse ("Entrambi i sessi hanno egualmente diritto ai rapporti prematrimoniali") il solo fatto che dei ragazzi osassero parlare di sessualità è inconcepibile. Il caso viene montato da "Gioventù Studentesca" (gruppo da cui deriverà Comunione e Liberazione) che in un volantino rimarcano "la gravità dell'offesa recata alla sensibilità e al costume morale comune". I tre ragazzi vengono così denunciati, e addirittura in questura durante l'interrogatorio vengono sottoposti a visita medica, secondo una legge del 1934 che prevede la possibilità di sottoporre a visita medica gli imputati di tale reato, per accertarne lombrosianamente le tare fisiche. I due ragazzi si spogliano e subiscono la visita, la ragazza si rifiuta. Al processo si formano due schieramenti nell'opinione pubblica e nei partiti: uno conservatore sostenuto dal Msi, dalla destra Dc e dalla Chiesa, ed uno progressista sostenuto dai partiti di sinistra e dai cattolici progressisti. Il "caso Zanzara" ha un ruolo importante nel sensibilizzare l'opinione pubblica su temi quali la libertà di stampa e di espressione, i poteri della magistratura e della polizia, il ruolo della Chiesa nella società, la libertà sessuale, rappresentando chiaramente la necessità di modernizzazione della società e delle istituzioni. La sentenza del 2 aprile assolverà gli imputati.
27 aprile A Roma giovani fascisti assaltano l'Università e uccidono lo studente Paolo Rossi, militante del Psi. Per protesta gli studenti occupano l'università, ma dopo pochi giorni vengono sgombrati dalla polizia, chiamata dal Rettore, che già in passato aveva tollerato l'aggressività fascista all'interno dell'università. Lo sgombero provoca una tensione crescente e accesi dibattiti anche in Parlamento, e per calmare la situazione il Rettore darà le dimissioni.
25 maggio In Cina inizia la rivoluzione culturale, quando la studentessa di filosofia Niè Yuan-Tze incolla il primo dazebao sulla porta della mensa dell'Università di Pechino. Il manifesto accusa il Rettore di gestione burocratica, di terrorismo ideologico, di disprezzo della politica, di tradimento revisionista, e lo invita ad andare a coltivare crisantemi. La rivoluzione culturale avrà grande influenza anche in Italia. In alcuni gruppi, come il Manifesto, Ao e più confusamente Lc, sarà una ispirazione per un nuovo modello di costruzione del socialismo, diverso dal modello burocratico sovietico. In particolare parole d'ordine maoiste come "ribellarsi è giusto" e "bombardate il quartier generale" (cioè non esitate a criticare il partito) evidenzieranno l'esigenza di un socialismo democratico e antiautoritario. Gruppi come Servire il Popolo, invece, troveranno nel maoismo solo un mito su cui fondare una improbabile rigenerazione morale e palingenesi rivoluzionaria. Infine, paradossalmente, per alcuni gruppi m-l, il maoismo si intreccerà con lo stalinismo: questi gruppi apprezzavano del maoismo soprattutto la critica all'Urss di non essere più rivoluzionaria e di accettare la coesistenza pacifica col capitalismo.
giugno A Milano un gruppo di femministe fonda il gruppo deministificazione autoritarismo (Demau). E' forse il primo gruppo neo femminista, che porta avanti non più e non solo il tradizionale discorso emancipatorio del femminismo, ma sostiene che la condizione di subalternità della donna dipende non solo da cause economiche, ma dall'aver interiorizzato valori che la relegano ad un ruolo subalterno. Strumento di perpetuazione del ruolo subalterno della donna e luogo di assimilazione dei valori di subalternità è soprattutto la famiglia, perciò la critica alla famiglia e all'autoritarismo patriarcale diventa centrale per criticare l'autoritarismo della società.
settembre All'Università di Strasburgo viene diffuso il pampleth "Della miseria dell'ambiente studentesco", scritto da alcuni membri dell'Internazionale Situazionista e da alcuni studenti. Questo documento, che conoscerà una grande diffusione in Europa, anticipa alcune idee che si diffonderanno nel maggio francese, come la critica al ruolo dell'università e degli studenti nelle società occidentali.
ottobre Viene fondato il Partito Comunista d'Italia Marxista-Leninista, con la parola d'ordine del "ritorno al ‘21", cioè alle origini rivoluzionarie del Pci. Il Pcd'I (ml) ha per organo Nuova Unità, mentre i marxista-leninisti che non aderiscono al partito fondano la Federazione marxista-leninista d'Italia, più eterogenea sia ideologicamente sia nella linea politica.
4 novembre Una alluvione colpisce varie regioni italiane, danneggiando gravemente anche molte opere d'arte a Firenze. Migliaia di giovani accorrono a Firenze per aiutare a liberare dal fango quadri e sculture.
15 novembre A Milano esce il primo numero di Mondo Beat, il primo giornale di quelli che i perbenisti chiamano "i capelloni". Anche in Italia i gruppi beat e hippies esprimono un disagio esistenziale di giovani che non sopportano più il finto perbenismo e l'ipocrisia di facciata della società. La loro rivolta è pacifica: quando qualcuno di loro viene arrestato manifestano ironicamente davanti alla Questura portando fiori. Il movimento beat organizza manifestazioni per l'obiezione di coscienza, contro la guerra in Vietnam e il regime dei colonnelli in Grecia, e dà inizio al filone della "controcultura", i cui pilastri sono la ribellione contro l'autoritarismo, il rifiuto della mercificazione, la critica alle istituzioni totali. Da qui sono le origini del movimento punk e la pratica della "liberazione" di spazi urbani in cui praticare nuove forme di vita in comune. Il Corriere della Sera promuove una vera e propria caccia alle streghe contro i "capelloni", trovando peraltro notevole rispondenza nell'arretrata società italiana dell'epoca, tant'è che si verificano episodi come la "tosatura" di un gruppo di "capelloni" a Novara da parte di alcuni paracadutisti, fra gli applausi della gente. La polizia, dal canto suo, distribuisce fogli di via e carica le manifestazioni pacifiche, come quella del 5 dicembre quando i gruppi beat a Milano distribuiscono fiori ai passanti, o come quando carica la manifestazione per la pace la notte di Natale.