1975 - 1976: l'avanzata delle sinistre e il compromesso storico


1975

inverno Nei primi mesi dell'anno si dissolve Potop: da una parte i padovani di Negri e le donne di Lotta Femminista, dall'altra Scalzone che fonda i Comitati Comunisti Rivoluzionari, mentre alcuni dirigenti passano al Psi (Piro) o al Pci (Romito), e il gruppo di Morucci costituisce la colonna romana delle Br.
7-12 gennaio A Roma primo congresso di Lc, che sancisce la svolta "partitista": l'assemblearismo, l'indeterminatezza organizzativa, l'aleatorietà dei gruppi dirigenti, vengono sostituiti da una classica organizzazione partititica con statuto, tesseramento, segretario (Sofri), responsabilità dirigenti ben definite. A livello di linea politica, Lc vede imminente la fine del regime Dc, a cui il referendum sul divorzio avrebbe dato un colpo mortale. Per l'Italia si apriva quindi una prospettiva di tipo cileno, con la sinistra moderata (il Pci) che va al governo, mentre i settori più retrivi della destra avrebbero cercato di organizzare un golpe militare. Essenziale sarebbe dovuto quindi essere il ruolo dell'estrema sinistra, che cercare di assumere la direzione politica e militare delle masse popolari per incalzare il Pci e per battere le destre. Lc quindi, perseguendo questa prospettiva, dà indicazione di voto per il Pci anzichè per il cartello elettorale di Dp. Il congresso sancisce la svolta "istituzionale e moderata", e rompe nettamente con l'estremismo dei primi anni. Alcuni settori del partito, la commissione carceri e i Dannati della Terra, non accettano questa svolta, ed escono od erano già usciti nei mesi precedenti per confluire alcuni nell'Autonomia Operaia, altri per costituire i Nuclei Armati Proletari.
13 marzo A Milano viene aggredito da giovani dell'estrema sinistra il giovane neofascista Sergio Ramelli, che muore dopo una lunga agonia. E' un episodio sintomatico del clima di scontro che vivono alcune città come Milano, Torino, Roma, che ha portato all'autonomizzarsi di alcuni servizi d'ordine, nati per difendere le manifestazioni della sinistra dalle aggressioni della polizia, ma che per l'accendersi del clima politico entrano in una spirale sempre più militarista, quantunque le aggressioni premeditate come quella a Ramelli rimangano una eccezione nella sinistra, mentre saranno pratica comune dei neofascisti.
aprile Le Br rendono nota una risoluzione della Direzione Strategica che segna un netto cambiamento nella strategia dell'organizzazione: non più una linea politica operaista-guerrigliera, un po' romantica di ispirazione sudamericana, ma "l'attacco al cuore dello Stato". Questa strategia comporta una escalation della violenza. Fino al '74 le Br non avevano sparso sangue, ed i primi morti, due missini a Padova, sono considerati "incidenti sul lavoro". Le Br nella loro esistenza hanno compiuto 500 attentati e una sessantina di omicidi, di questi 400 attentati e 50 morti sono nel periodo successivo al '76. La nuova linea politica è determinata pesantemente dalla nuova situazione creatasi col compromesso storico.
16 aprile A Milano Claudio Varalli è ucciso da militanti di Avanguardia Nazionale durante una manifestazione.
17 aprile Durante la manifestazione di protesta contro la morte di Varalli, muore l'insegnante Giannino Zibecchi, travolto da una jeep della polizia.
25 aprile Alle manifestazioni per l'anniversario della Liberazione partecipano centinaia di soldati di leva in divisa (allora erano proibiti gli abiti borghesi nella libera uscita) e col volto mascherato (era proibito ai militari partecipare alle manifestazioni), protetti dai servizi d'ordine dei gruppi dell'estrema sinistra. Quel giorno i giornali e l'opinione pubblica scoprono le lotte per i diritti dei militari di leva, già iniziate a partire dai primi anni '70 e promosse da organizzazioni quali i Proletari in Divisa, i Collettivi Militari Comunisti ed i Collettivi Proletari Antimilitaristi, promossi rispettivamente da Lc, Manifesto e Ao. Sulla base del successo delle manifestazioni del 25 aprile viene indetta una assemblea generale del movimento in novembre, cui parteciparono 220 delegati di 133 caserme. L'assemblea indice una giornata di lotta per il 4 dicembre, cui partecipano migliaia di soldati nelle caserme. Le richieste del movimento dei soldati riguardano la riforma del regolamento di disciplina, il rifiuto dell'autoritarismo degli ufficiali, il diritto di assemblea, il riconoscimento della libertà di pensiero e di espressione, la tutela della sicurezza e della salute dei soldati dagli infortuni. Già a partire dal '76 il movimento declina, sia per il parziale riconoscimento di alcune richieste, sia per la spoliticizzazione delle giovani generazioni che giungono in caserma, sia perché i giovani più politicizzati vengono lasciati a casa con la scusa del sovrannumero.
30 aprile I Vietcong entrano a Saigon, è la fine della guerra del Vietnam.
22 maggio La Camera approva la "Legge Reale" (dal nome del primo firmatario, il deputato repubblicano Oronzo Reale) sull'ordine pubblico, che reintroduce il fermo di polizia, raddoppia i termini di carcerazione preventiva, amplia la possibilità della polizia di sparare, fornendo agli agenti una vera e propria "licenza di uccidere": infatti nei primi dieci anni di applicazione, le forze dell'ordine uccideranno 350 persone (più che altro cittadini che non si fermano ai posti di blocco) in base alla legge Reale. Questa legge segna una involuzione autoritaria della legislazione ed un restringimento delle libertà civili. La sua gravità è anche maggiore di quella delle stragi, perché con il terrore stragista settori dello stato volevano combattere la sinistra, mentre con la legge Reale è lo Stato che legalmente vuole non tanto combattere il terrorismo, che allora ancora quasi non esisteva, ma le pratiche di insubordinazione in fabbrica e nella società (antifascismo militante).
5 giugno Nelle campagne piemontesi i carabinieri intercettano i brigatisti che il giorno prima hanno rapito l'industriale Vallarino Gancia. Nel conflitto a fuco muoiono il carabiniere Giovanni D'Alfonso e la brigatista Mara Cagol, ex studentessa di sociologia a Trento, poi fondatrice delle Br.
autunno Nascono a Milano i Circoli del Proletariato Giovanile, che conoscono un rapidissimo sviluppo, arrivando a coinvolgere migliaia di giovani (circa 7.000 a Milano, ed in misura minore ma significativa nelle altre grandi città del nord) nelle loro attività, che sono sia culturali (concerti, proiezioni di film, laboratori di fotografia e musica) che politiche (lotta alla tossicodipendenza e al lavoro nero). Questo rapido sviluppo è dovuto alla "crisi della militanza" che ha fornito il materiale umano. Le organizzazioni della nuova sinistra sono abbandonate da molti militanti, che constatavano che la militanza è uguale a quella dei partiti tradizionali, con la burocrazia e la professionalizzazione della politica. Una militanza di questo tipo a tempo pieno è vissuta come alienante. I giovani non credono più sia utile vivere questa militanza alienante per preparare la rivoluzione, non sono disposti ad aspettare la felicità futura dopo la rivoluzione, ma cercano la possibilità di cambiare, anche solo in piccola parte, ma subito, la propria vita quotidiana e le relazioni interpersonali. Questa esigenza è non solo politica ma esistenziale, ed in parte è dovuta alla critica femminista del modo "maschile" di fare politica. Tra il '75 e il '77 migliaia di giovani abbandonano le organizzazioni dell'estrema sinistra e cercano di "fare politica in modo nuovo", aggregandosi al di fuori delle organizzazioni tradizionali e dei partiti della nuova sinistra. Questa crisi politica ed esistenziale è descritta in varie testimonianze nel libro sui circoli del proletariato giovanile "Sarà un risotto che vi seppellirà": "Se ti ritrovavi lì (nella sede di Lc) dovevi subirti menate moralistiche o facevi il missionario: aiutavi le vecchiette ad autoridurre le bollette della luce, vendevi il giornale, attacchinavi...Allora preferivi stare al freddo, sulle panchine, ma almeno potevi parlare di te stesso, dei tuoi casini anche personali".
6 dicembre A Roma, una manifestazione femminista (a cui sono ammesse solo donne) viene caricata da militanti di Lc che gridano lo slogan "il femminismo non è separatismo ma lotta di classe per il comunismo". Le donne di Lc minacciano di andarsene dal partito se i responsabili dell'aggressione non vengono sconfessati. Sofri accetta e scrive un articolo di forte autocritica accettando il "nuovo" rappresentato dal femminismo.

1976

gennaio A Bologna si tiene il 1° congresso nazionale del Pdup per il Comunismo. I temi del dibattito sono l'ipotesi di unificazione con Ao e il giudizio sul Pci. Il congresso viene introdotto da due relazioni introduttive: una di Miniati, che valorizza i movimenti e le lotte e spinge per l'unificazione con Ao, e l'altra della Rossanda, che sostiene che nessuna alternativa è possibile senza il Pci. Alla fine la posizione della Rossanda (e di Magri) ottiene il 47% dei voti, quella della sinistra di Miniati e Foa il 44%, mentre la posizione di mediazione di Pintor il 9%.
5 febbraio Scoppia lo scandalo Lockheed: l'industria aeronautica americana afferma di avere pagato tangenti ai ministri Mario Tanassi (che è anche segretario del Psdi) e Luigi Gui (democristiano) per favorire l'acquisto dei propri aerei. Lo scandalo è grande perché coinvolge addirittura dei ministri e contribuisce a creare sempre più un clima di sfiducia nelle istituzioni e nei partiti, anche per l'arroganza con cui questi si difendono: infatti Aldo Moro, segretario della Dc, in un discorso a difesa di Gui afferma che la Dc «non si lascerà processare nelle piazze».
aprile Esce la rivista Medicina Democratica, prodotta dall'omonima associazione, nata dalle lotte operaie contro la nocività (in particolare quella alla Montedison di Castellanza) e dall'attività di alcuni ricercatori e operatori del settore sanitario (in particolare Giulio Maccacaro e Felice Piersanti, a lungo tra i responsabili della politica sanitaria del Pci e poi passato al Manifesto). Medicina Democratica contesta l'immagine della medicina come scienza neutrale e oggettiva, affermando che la medicina è una scienza sociale, segnando in tal modo un cambiamento notevole nel settore della medicina del lavoro (fino ad allora i medici del lavoro non difendevano la salute di lavoratori, ma avevano il ruolo di limitare al massimo il danno economico dell'azienda) e della medicina in generale, favorendo l'affermarsi di una medicina basata sulla prevenzione.
giugno Terza edizione della festa del proletariato giovanile al Parco Lambro a Milano. La festa è diventata un appuntamento centrale della "controcultura" giovanile, ma quell'anno segna la fine della feste a Parco Lambro: centomila giovani si ritrovano, ma esprimono solo solitudine, violenza, incomunicabilità. Parco Lambro diventa un enorme immondezzaio, dove tutti fanno quello che vogliono, contestando tutti e distruggendo tutto. Il cantautore Gianfranco Manfredi scrive una canzone molto amara su quell'esperienza: "E siamo tutti insieme, ma ognuno sta per sé; la ricomposizione si sogna ma non c'è; ognuno nel suo sacco o nudo fra il letame, solo come un pulcino o bagnato come un cane". Parco Lambro esprime la disperazione di migliaia di giovani, dovuta sia all'estremizzazione di una cultura "negativa", sia alla situazione sociale difficile dei giovani che si manifesterà in tutta evidenza l'anno successivo. Il Parco Lambro è il momento più negativo della "controcultura", che segna l'inizio di un lungo periodo di stasi nella musica italiana, che era stata rinnovata da gruppi come gli Area, i PFM, gli stormy Six, cantautori come Eugenio Finardi, Gianfranco Manfredi, Ricky Gianco e Claudio Lolli. Costoro avevano rinnovato la musica italiana, ormai sclerotizzata dal riproporsi stantio delle canzonette di San Remo. Col riflusso della fine degli anni '70 il mondo musicale italiano perde la propria creatività; alcuni gruppi scompaiono, come gli Area, alcuni cantautori che si spostano a sinistra solo per il clima generale dell'epoca, come Finardi, col cambiamento di clima politico dovuto al riflusso passano ad un rock facile e insulso. La stasi e la mancanza di creatività del mondo musicale italiano dureranno per quasi un decennio, fino all'apparire di gruppi come i Litfiba e i CCCP, e successivamente del rap "militante" nato nei centri sociali negli anni '90.
20-21 giugno Elezioni politiche che vedono una grande avanzata del Pci e la tenuta della Dc, che riesce a fare il pieno dei voti moderati ("Turatevi il naso e votate Dc", aveva detto Montanelli). La nuova sinistra si presenta con il cartello elettorale di Democrazia Proletaria, che raccoglie Ao, Pdup ed anche Lc, che decide di partecipare abbandonando la posizione dell'anno precedente di dare indicazione di voto per il Pci. Inizialmente il Pdup è ostile alla presenza di Lc nel cartello elettorale di Dp, ma per evitare una spaccatura della sinistra rivoluzionaria nell'imminenza delle elezioni, accetta Lc, i cui candidati trovano posto in fondo alle liste. Dp ottiene 556.000 voti (1,5%) e 6 deputati: 3 del Pdup, 2 di Ao, 1 di Lc. E' un magro risultato elettorale e, quel che più conta, è fallita la prospettiva strategica della nuova sinistra, vista l'indisponibilità del Pci ad un governo delle sinistre, non solo per la mancanza dei numeri in Parlamento, ma per la strategia del Pci del "compromesso storico". Il grande aumento dei voti al Pci è il risultato di due spinte opposte: c'è chi vota Pci perché vuole una alternativa secca alla Dc, e chi vota Pci perché crede che solo il Pci possa garantire l'ordine e la stabilità. Questa duplicità non poteva sussistere per molto, ed infatti venne incrinata a livello sociale dal movimento del '77 ed a livello elettorale nelle successive elezioni del '79.
13 luglio A Roma, comitato centrale del Psi all'Hotel Midas per analizzare la sconfitta elettorale. Bettino Craxi viene eletto segretario. Doveva essere un segretario di transizione, invece darà un'impronta lunga e duratura al Psi.
19 luglio A Seveso, in provincia di Milano, una fuoriuscita di gas tossici dall'Icmesa causa un fortissimo inquinamento, tanto da determinare l'evacuazione del paese, che resterà inabitabile per molto tempo.
novembre A Rimini secondo congresso di Lc. Il partito arriva al congresso con la pesante sconfitta della propria strategia testimoniata dalle elezioni (Lc aveva sperato di prendere due milioni di voti) e profondamente diviso tra le femministe e buona parte dei giovani da una parte, e la commissione operaia e il servizio d'ordine dall'altra. Il conflitto si dimostra insanabile, a questo si aggiunge la crisi della militanza che colpiva tutti i gruppi dell'estrema sinistra, per cui il gruppo dirigente propone lo scioglimento. Secondo Sofri il Pci è complice dei padroni, il sindacato è uno strumento per l'organizzazione del consenso, il Pdup è "un partito di fiancheggiamento critico del Pci". Restano le "avanguardie di classe", ma Lc non sa loro indicare un programma. Sofri propone allora di uscire dall'impasse "vivendo col terremoto". La grande maggioranza accetta e si scioglie nel nascente movimento del '77.
7 dicembre A Milano i circoli del proletariato giovanile contestano la prima della Scala, poichè il sovrintendente Paolo Grassi aveva rifiutato di versare l'incasso della prima ai circoli giovanili. Ao e Mls si dissociano dall'iniziativa, solo Lc la appoggia.