Approvate alla Camera le norme liberticide sul disciplinare degli insegnanti

 

Con la seduta d�aula del 3 ottobre 2007 si � conclusa alla Camera la discussione sul DDL avente per oggetto la conversione in legge del decreto n. 147 del 7/09/07 �Norme urgenti per l�avvio dell�anno scolastico 2007/08�.

L�art. 2 di tale decreto riguarda la modifica delle norme riguardanti i provvedimenti disciplinari nei confronti dei docenti, contenute nel Testo unico, Dlvo 297/94. (artt. 503, 506, 468, 469).

La maggioranza, prima in Commissione e poi in aula, ha operato alcune correzioni al testo originario, attenuando i poteri discrezionali del dirigente scolastico di chiara impostazione autoritaria e reazionaria, ma non ne ha modificato la lettera e lo spirito.

Le norme in vigore risalgono al 1974 (decreti delegati) e si ispiravano alla tutela della �libert� di insegnamento� posta dall�art. 33 comma 1 della Costituzione a fondamento del nostro sistema scolastico, �L�arte e la scienza sono libere e libero ne � l�insegnamento�.

Le norme generali del Testo unico definiscono lo stretto collegamento fra libert� di insegnamento e funzione della scuola statale, laica e pluralista, posta a garanzia della libert� degli alunni. Il comma 2 afferma infatti che �L'esercizio di tale libert� � diretto a promuovere, attraverso un confronto aperto di posizioni culturali, la piena formazione della personalit� degli alunni.� (vedi artt 2, 3, 33, 34 della Costituzione).

La tutela della libert� di insegnamento � affidata al controllo degli atti dell�amministrazione da parte degli organi collegiali elettivi.

Non � un caso che le uniche istituzioni che prevedono pareri vincolanti di tali organi per poter procedere a provvedimenti disciplinari nei confronti dei dipendenti siano la scuola e la magistratura, nella quale questi sono decisi dal consiglio di disciplina del C.S.M.

Ci� � diretta conseguenza dell�impostazione costituzionale che ha voluto salvaguardare la �libert� di insegnamento� dal controllo politico, cio� la libert� culturale dell�insegnante da ogni condizionamento, come la libert� di esercizio della funzione dei giudici, che �sono soggetti soltanto alla legge� (art. 101).��������

Il motivo di tali norme di libert� e autonomia dei magistrati e degli insegnanti deriva dall�esperienza fascista, dall�espulsione dalle scuole e dagli organismi giudicanti dei dissidenti politici e degli ebrei.

Il provvedimento approvato alla Camera consiste nell�eliminazione del parere �vincolante� dei consigli di disciplina del Consiglio scolastico provinciale (per i docenti delle scuole materne, elementare e media)e del Consiglio nazionale della pubblica istruzione (per i docenti) della scuola superiore, per quanto riguarda i provvedimenti di �sospensione dall�insegnamento e destituzione� (art. 503, Dlvo 297/94) e di �trasferimento per incompatibilit� ambientale (art. 469). Elimina inoltre il parere del Collegio docenti sulla �sospensione cautelare per effetto di condanna penale� (art. 506), che pu� essere disposta dal Dirigente �in casi di particolare urgenza�.

Viene poi modificato l�art 468 sull�incompatibilit� ambientale. La nuova norma prevede che �qualora vi siano ragioni di urgenza�, dovute a�gravi fattori di turbamento dell�ambiente scolastico e di pregiudizio del rapporto fiduciario tra l�istituzione e le famiglie, ��, �il dirigente pu� adottare il provvedimento di sospensione (durante l�anno scolastico) senza sentire il collegio dei docenti.�

L�esautoramento degli organi collegiali dai poteri di controllo sugli atti dell�amministrazione nei confronti dei docenti, lede la �libert� di insegnamento� e mette di fatto i docenti sotto il controllo diretto dell�amministrazione, in modo da trasformarli in lavoratori subordinati. Ai Dirigenti scolastici vengono riconosciuto poteri discrezionali, sottoposti al solo controllo del Dirigente regionale. Non bisogna dimenticare che la dirigenza scolastica �, in seguito al decreto istitutivo della stessa, gi� direttamente subordinata gerarchicamente alla Direzione regionale, che provvede alle nomine e alle revoche, con criteri totalmente discrezionali.

L�esautoramento degli organi collegiali propone una visione autoritaria del governo della scuola, che limita la libert� e l�uguaglianza dei giovani e l�autonomia professionale dei docenti.

Essa mette in discussione la funzione della scuola statale, laica e pluralista, posta a garanzia della libert� dei giovani.

 

Bruno Moretto, Comitato bolognese Scuola e Costituzione