APPELLO

 

 

 

Al Consiglio dei Ministri

All�Amministrazione Regionale Friuli-Venezia Giulia

Ai Parlamentari della Regione Friluli �Venezia Giulia

Alle Amministrazioni Provinciali del Friuli-Venezia Giulia

Ai Sindaci del Friuli-Venezia Giulia

All�A.N.C.I. (Associazione Nazionale Comuni d�Italia)

All�Unione delle Province Italiane

Alla Commissione Cultura della Camera dei Deputati

Alla Commissione Cultura del Senato della Repubblica

 

e p.c.

 

Ai Sindacati Scuola Cgil Cisl Uil e Snals

Alla Commissione Lavoro della Camera dei Deputati

Alla Commissione Lavoro del Senato della Repubblica

 

 

 

Oggetto: decreto applicativo della L.53/2003 nella scuola secondaria di secondo grado.

 

 

 

 

La pubblicazione dello schema di decreto approntato dal MIUR applicativo della legge 53 nella secondaria superiore ha messo in luce i profondi tagli che investiranno la struttura scolastica. Si tratta di riduzioni di annualit� e di orario, oltre che del passaggio del personale alle amministrazioni regionali, che investiranno il sistema scolastico e che si tradurranno in riduzioni di organico per molti docenti di diverse discipline.

In particolare

 

Nell�istruzione professionale non solo si prevede il passaggio alle regioni, ma si prevede anche:

 

  1. una riduzione del percorso da cinque a quattro anni
  2. una riduzione dell�orario dalle attuali 40 ore settimanali a 30 ore
  3. che di queste il 25% non sia obbligatorio
  4. che almeno (almeno!) un altro 25% dell�orario sia svolto in ambiente di lavoro

 

La mancanza di ogni ulteriore determinazione, compresa la precisazione di quali scuole saranno destinate al settore professionale e regionale, rende oltremodo aleatoria la definizione di parametri di calcolo dell�organico, ma si prefigura una situazione per cui ci sar� posto solo per3 insegnanti su 8 e questi �fortunati� saranno comunque costretti a passare alle amministrazioni regionali a partire dal 2006.

 

Nei licei si prevede un orario obbligatorio che va dalle 23 alle 28 ore e che costituisce l�unico aggancio certo, date le norme attuali, per definire un organico di diritto. Quest�ultimo risulterebbe per� cos� fortemente ridotto dal momento che attualmente questo si esplica su un orario che � di 36 ore negli istituti tecnici e nei licei sperimentali (linguistici, pedagogici ecc.), 39 ore nell�istruzione artistica e 29-30 ore nei licei tradizionali.

Si prevede anche un orario opzionale obbligatorio variabile dalle 3 alle 10 ore ma che ha caratteristiche e determinazioni diverse a seconda delle annualit� e della tipologia liceale, e che perci� non risulta egualmente utilizzabile ai fini della determinazione dell�organico di diritto. Si prevede infine un orario facoltativo di 3 ore, non in tutte le classi e non intutti i licei, che dar� luogo al massimo ad un organico di fatto la cui consistenza sar� determinata dall�adesione volontaria alle attivit� da parte dello studente ed � perci� imprevedibile.

In questa operazione intere discipline scompariranno del tutto: � il caso di matematica applicata e di trattamento testi. Altre risulteranno dimezzate in tutto il sistema: � il caso di educazione fisica. Altre scompariranno da interi indirizzi e si ridurranno solo ad alcuni: � il caso di diritto e economia e di chimica. Le discipline tecniche industriali avranno riduzioni variabili dal 34 al 36%, gli insegnamenti tecnico pratici si ridurranno dal 36 al 50%, le discipline tecniche aziendali dal 50 al 66%, le discipline tecniche artistiche dal 31 al 48%.La lingua inglese, prevalente come prima lingua straniera studiata, avr� una riduzione del 33%.Lettere avr� riduzioni oscillanti dal 6 al 17%. In alcuni indirizzi avranno riduzioni anche matematica e scienze.

 

I primi a pagare queste riduzioni a partire dal 2006 saranno i precari, mentre su tutti gli altri insegnanti di queste discipline incombe la spada di Damocle del decreto 212/2002, fatto approvare prima dell�avvio della legge 53, e finora rimasto fortunatamente inapplicato, che prevede per i soprannumerari della scuola o la riconversione e l�utilizzo, laddove � possibile,o la messa a disposizione per due anni con stipendio all�80% e poi il licenziamento.

 

E� questo l�effetto di un testo di legge che anzich� rilevare l�ampiezza dei bisogni formativi della popolazione adolescente e attribuire di conseguenza il personale necessario a ricoprire il fabbisogno, non solo frontale, lasciando alle scuole e alla loro autonomia l�eventuale gestione del personale, incasella tali bisogni in improbabili obbligatoriet�, opzionalit� e facoltativit�, col solo risultato di ricondurre il servizio scolastico alla lezione frontale e di ridurre l�offerta formativa, la frequenza scolastica e la risposta ai bisogni.

 

Il decreto legge in questione deve essere approvato ancora dal Consiglio dei Ministri e poi dovr� passare al vaglio della Conferenza Unificata Stato-Regioni- Enti Locali e delle Commissioni cultura di Camera e Senato.

 

Perci� chiediamo ai soggetti che ancora hanno voce in capitolo nell�approvazione di fermare questo decreto, che vorrebbe dire per quanti non avranno la fortuna di andare in pensione prima o di rimanere nei posti rimasti, il licenziamento o, nella migliore delle ipotesi, la necessit� di lavorare in altri compiti per i quali non sono stati preparati.