Dalla guerra al boom
Società, economia, istituzioni, costumi nella provincia
di Bologna
dal 1945 agli anni sessanta
Comuni interessati: Budrio, Castelguelfo, Castelsanpietro,
Castenaso, Medicina, Molinella, Ozzano, San Lazzaro
Gli anni che vanno dalla fine della guerra al boom economico
sono segnati da eventi cruciali in tutto il territorio provinciale,
sia in quello montano che nella pianura.
In montagna si assiste all'abbandono progressivo del territorio
e all'esodo sempre più massiccio della popolazione verso
la pianura e la città con le relative conseguenze sul
piano delle relazioni comunitarie e sulle economie tradizionali,
nonché sugli equilibri ambientali che ne escono fortemente
compromessi.
Questa grande dislocazione demografica ha avuto degli evidenti
risvolti, oltre che sul piano economico, sulla società,
sulla cultura locale e sulla religiosità di quel territorio:
è importante verificare con quali modalità e resistenze
si sia avviato un processo di secolarizzazione e se la politica
sia riuscita a costituire un modello alternativo in grado di
sopperire alla crisi del tessuto tradizionale diffuso attorno
alle parrocchie.
In pianura, d'altro canto, si assiste al progressivo decadere
del modello tradizionale di gestione economica delle campagne,
il cui esito sarà la crisi irreversibile della mezzadria
e la scomparsa di quel bracciantato che, dalla fine dell'ottocento,
aveva caratterizzato, con la sue presenza, le sue organizzazioni
e le sue forme di lotta, il volto politico e sociale della nostra
provincia nel contesto nazionale. Nasce la cosiddetta "terza
Italia" con la diffusione di una piccola e media industria
aperta al mercato e sempre più agguerrita sul piano tecnologico.
Compito della ricerca è analizzare questo processo di
trasformazione, cogliendone le novità, ma anche le resistenze
e le persistenze, al fine di rintracciare gli elementi costitutivi
di quelle nuove identità locali, che troveranno la loro
piena estrinsecazione nei primi anni sessanta, quando la modificazione
radicale del territorio e degli attori sociali sarà pienamente
compiuta.
In questo contesto è interessante verificare quale percezione
ebbero i ceti dirigenti locali dei processi in atto, quali scelte
amministrative e di gestione del territorio misero in campo,
quali strategie adottarono in relazione alle diverse forme in
cui i processi stessi si presentarono.
Nell'ambito di questa ricerca, il capoluogo - sul quale lo stato
degli studi, seppure non completo, è più avanzato
- sarà tenuto presente e chiamato in causa sia per il
ruolo egemone spesso esercitato, a vari livelli, nei confronti
della provincia, sia per quei fenomeni che, originatisi alla
sua periferia, ad esso in qualche modo si riferirono come l'inurbamento.
Sarà interessante verificare l'eventuale esistenza di
processi inversi, di "difesa" di una propria identità
periferica, espressa anche in forme di contrapposizione o di
proposizione alternativa al modello egemone cittadino, come
potrebbe essere una sensibilità ambientale ante litteram
e un rapporto più armonico degli uomini con il territorio.
La ricerca è articolata per diverse aree tematiche riguardanti
la politica
e l'amministrazione, l'economia agricola e industriale, le lotte
politiche e
sociali, la pianificazione territoriale, La modernizzazione
geografica e
sociale. Un'appendice statistica disaggregata per Comuni chiude
la collana.
Autori dei saggi monografici:
Giuliana Bertagnoni, Mirco Dondi, Roberto Ferretti,
Emanuele Guaraldi, Mauro
Maggiorani, Marzia Marchi, Tito Menzani, Cinzia Venturoli, Paola
Zappaterra
Comitato scientifico:
Brunella Dalla Casa, Dianella Gagliani e Fiorenza Tarozzi
Coordinatore del progetto:
Werter Romani
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