Non desiderare la donna d’altri

 Linee generali sulla tratta delle donne

1-     Introduzione: La tratta delle donne è una pratica ampiamente diffusa che va assumendo forme sempre più organizzate. Essa si presenta come una forma moderna di schiavitù: oltre all’assoggettamento della persona, prevede un’organizzazione ben strutturata che procede al trasporto delle vittime, al loro sfruttamento ed all’aggiramento delle legislazioni nazionali. L’industria del sesso e, in genere, la tratta degli esseri umani, sono fonte di un’enorme commercio mondiale che frutta alla criminalità organizzata milioni di dollari.

2-       Perché: Riportiamo l’intervento di una giornalista che ha partecipato ad un congresso sull’argomento:

“…Mi trovavo ad un convegno sul nostro tema a cui partecipavano giornalisti, curiosi e politici, che erano stati invitati a discutere (e intervenivano in qualche modo contenti di dover dire la loro in quell'occasione che era un importante avvenimento). Nello stesso contesto si avvertiva invece una grande insoddisfazione e anche un interrogativo in sospeso da parte dei gruppi femministi che, di fronte a donne che si prostituivano, avevano una posizione totalmente divergente. Le prostitute ad un certo punto dicevano: "la prostituzione è lavoro, noi siamo quindi donne come le altre". Ciò che maggiormente faceva impressione era la prima parte della frase "prostituzione = lavoro". Non veniva adoperata una parola per definire la prostituzione, diversa da "lavoro", lavoro illegale, non riconosciuto e considerato moralmente equivoco, ma sempre lavoro. Cominciai a studiare quindi fatti e documenti risalenti addirittura all'800. Che cosa era successo nell'800?  Allora ho cominciato ad occuparmi di questo regime delle case di tolleranza, che esplode nei primi dell'800 in Francia come necessità dovuta alle guerre che si susseguivano una dietro l'altra…” (testo integrale)

3-     Quando: Questo fenomeno si è esteso del 1989, con il crollo del blocco comunista, le reti della criminalità organizzata hanno dato il via al reclutamento su vasta scala. Le principali destinazioni di questo traffico sono: la Germania, dove il 75% delle prostitute è straniero, l'Austria a Vienna l'80% delle "ballerine-hostess" dei sex club è straniero, l'Olanda, il Belgio, la Svizzera, l'Italia, la Grecia. Nel 1995, secondo un rapporto del parlamento europeo, le vittime della prostituzione forzata erano almeno 10.000 in Germania, 1.000 in Olanda e 500 in Belgio. L'Oim (l'Organizzazione internazionale per le migrazioni) ritiene che nel corso degli ultimi anni la tratta delle donne dall'Est si sia "considerevolmente rafforzata": un'evoluzione che si spiega con gli straordinari proventi di questo traffico.

4-     Dove: Anversa è divenuta una delle principali destinazioni della tratta delle donne provenienti dall'Est. Delle 1.500 prostitute che circolano nelle strade o si espongono nelle vetrine della città, la maggioranza proviene dall'Africa o dai paesi dell'Est. Il Belgio, allarmato dalle dimensioni del fenomeno, ha varato nel 1995 una nuova legge che apre una breccia nell'impunità dei responsabili. Un provvedimento analogo è stato adottato in Olanda da ormai due anni. Oggi, in questi due paesi le vittime che denunciano i trafficanti sono tutelate e ottengono un permesso di soggiorno, che in un secondo tempo può essere concesso a tempo indeterminato. Il più delle volte, le giovani polacche partono volontariamente, attratte da qualche familiare o dall'"amico di un amico", attratte dalla promessa di un lavoro ben pagato come cameriera, ragazza alla pari o colf in Occidente. O magari da un annuncio letto su qualche giornale, che prometteva mari e monti. Quello che purtroppo non sospettano è l'inferno a cui vanno incontro. Le giovani, terrorizzate all'idea di presentare denuncia, devono spesso la loro liberazione a un'irruzione della polizia. Neppure uno dei paesi dell'Est sfugge alla tratta delle donne.

5-    In Italia: Tratta di esseri umani. Esperienza italiana.

Riportiamo il testo della Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento per gli Affari Sociali, Roma 2001.

Esso riguarda la tratta di donne in Italia e si sofferma sull'articolo 18 della legge sull'immigrazione (n. 286/1998), che affronta il problema dell'integrazione delle donne vittime della tratta a scopo prostituzione. Altri temi affrontati sono: La cooperazione internazionale nella prevenzione e nella lotta contro il traffico degli esseri umani; rom e sinti: un'integrazione possibile; Marginalità, discriminazione e pregiudizio (sempre verso gli zingari); Le politiche per i rom e i sinti in Italia, la scuola e la salute. Il testo si chiude con la descrizione delle attività della Commissione per le politiche di integrazione, alcune note informative sull'attività del parlamento e dei diversi ministeri. (testo integrale)

6-     Un Caso Particolare per farci sorridere:

Mogli infuriate fanno cacciare le prostitute:

Si sono riunite, confrontate e insieme hanno deciso di formare un piccolo comitato. Poi, tutte insieme, sono andate dalle forze dell'ordine e hanno fatto espellere tre prostitute rumene. Come accade nella celeberrima canzone di Fabrizio De Andrè "Bocca di Rosa", le mogli si ribellano alle signorine che portano l'amore e che distraggono i mariti dai doveri coniugali. E' accaduto a Fondi, in provincia di Latina, dove l'attività portata avanti dalle tre ragazze, oltre a contrariare le signore da un punto di vista morale, stava avendo anche ripercussioni sui bilanci familiari. Stanche della continua fuga dei maschi, le signore, in corteo, hanno denunciato alla polizia l'attività di meretricio svolta dalle giovani (dai 22 ai 25 anni di età ) e belle straniere. Gli agenti (e non i carabinieri, come cantava lo chansonnier genovese) hanno invitato le ragazze a seguirli in commissariato per la necessaria identificazione.

(Alessandra Voltarelli, 5^C)