Cremona, 16 ottobre 2003

Cremona, Sondrio e Verbania regine dell’ambiente urbano, ma che fatica trovare città sostenibili!
Contro smog e traffico solo azioni di contenimento e progressi apparenti
Si allarga la forbice nord-sud: nel meridione cresce l’inquinamento ma non la capacità di fronteggiarlo
Più stressati i grandi centri 

Ecosistema urbano 2004 di Legambiente

10 anni di monitoraggio sulla salute dei capoluoghi di provincia

Lombardia pigliatutto con 5 piazzate fra le prime 10 ma milano è fanalino di coda delle grandi città,
tutte siciliane le ultime città

Menzioni speciali a Ferrara e Roma (ztl), Bolzano (bioarchitettura),
Siena (città digitale), Mantova (screening ambientale) 

Il dossier Ecosistema Urbano 2004
è disponibile in formato Adobe Acrobat

Cremona regina dell’ambiente urbano, per il secondo anno consecutivo. Sono stati l'impegno nella promozione della raccolta differenziata, nella riconversione dai mezzi pubblici a combustibili meno inquinanti, nell'ampliamento della aree pedonali e delle piste ciclabili a valere il primato. La segue da vicino Sondrio, premiata principalmente per l'impegno a favore di una mobilità urbana più razionale e sostenibile (parcheggi di scambio, sostituzione di semafori con rotatorie, ampliamento della zona pedonale, sperimentazione di asfalti fonoassorbenti). Verbania, terza classificata, si distingue per la raccolta differenziata, e le scelte (come quella delle isole pedonali sul lungolago) per migliorare la mobilità. A seguire troviamo altre tre città lombarde: Lecco, Mantova e Bergamo. Quasi tutta siciliana invece (5 città su 6) la coda della classifica. Ultimo posto ad Agrigento: tutti gli indicatori peggiorano o restano immutati rispetto all'anno passato. Pessimi soprattutto il monitoraggio dell'aria e la gestione del trasporto pubblico. Stesso discorso per Enna, penultima, che quest'anno ha inviato i soli dati relativi ai rifiuti. Reggio Calabria, unica non siciliana nel sestetto di coda, si distingue, in negativo, per la scarsissima efficienza della depurazione e per gli altissimi consumi idrici.

Complessivamente, l’Italia delle città è in stallo. Se sono innegabilmente migliorate rispetto al passato le condizioni ambientali generali, nessuno dei nostri centri urbani scoppia di salute. Nella lotta contro l’inquinamento e per migliorare la qualità della vita, le città reagiscono nel migliore dei casi parando i colpi, ma senza riuscire ad andare oltre la singola emergenza. E', ad esempio, il caso del traffico e dello smog: nessuno dei provvedimenti messi in campo ha impedito che la metà delle città superasse il limite previsto per il PM10. Ed è il Sud a soffrire di più (tre sole città nei primi quaranta posti della classifica): nei centri del meridione sale il carico ambientale della vita cittadina e produttiva portando l’inquinamento a livelli ormai paragonabili a quelli del nord, ma non crescono di pari passo le strategie di contrasto. I centri medio piccoli, poi, surclassano le grandi città, che restano in affanno e non si allontanano da metà classifica.

Eccolo qua, secondo Ecosistema Urbano 2004 di Legambiente, il mondo delle città italiane.

Presentato oggi a Cremona, Ecosistema Urbano — un’esperienza unica a livello mondiale nell’organizzazione dei dati ambientali delle città con lo scopo di fornire criteri di valutazione della sostenibilità - sancisce nuovamente il dominio del nord e della Lombardia, con 5 capoluoghi (Cremona e Sondrio, appunto, e Lecco, Mantova, Bergamo) fra le prime 10 classificate. Grande assente, si diceva, il sud: a parte il pessimo piazzamento della Sicilia, bisogna scendere giù fino alla sedicesima posizione per incontrare Matera, leader meridionale della classifica. Altrettante posizioni per la successiva: Potenza, 31esima. Non brillano le grandi città: la migliore è Venezia (23esima), seguita a distanza da Bologna (35), Verona (36), Genova (38) - ancora tutto al nord dunque. Da segnalare le performance negative di Milano (84) e Palermo (89), che non raggiungono un punteggio sufficiente, e di Catania che, col suo 99esimo posto, si piazza fra gli scarsi.

Ma questo è anche l'anno delle Menzioni speciali, attribuite per iniziative e progetti che, su singoli temi, hanno saputo valicare il limite dell’emergenza nella direzione di una pianificazione di lungo respiro: un premio va Ferrara (per la Ztl più grande d’Europa) e Roma (per gli interventi antitraffico); a Bolzano per Casaclima, progetto per la riduzione dei consumi energetici nelle mura domestiche; a Siena, città digitale quasi interamente cablata; e a Mantova, per l’approfondito screening ambientale.

"Nato all’indomani della riforma che ha portato all’elezione diretta del sindaco e ad una nuova stagione nei rapporti fra cittadino e istituzioni — spiega Ermete Realacci, presidente di Legambiente - il decennale di Ecosistema Urbano con un momento cruciale per il mondo delle amministrazioni locali. Mentre si va definitivamente consolidando il proficuo rapporto fra i sindaci e il territorio, arrivano segnali che rischiano di annacquarne la sostanza: lo Stato centrale, ad onta del federalismo, vuole tornare protagonista indiscusso quando si parli di opere pubbliche. Comuni e province vengono poi costretti a tirare la cinghia, e non poco, con pesanti riduzioni dei trasferimenti. Tagli che, se li sommiamo all’assenza di efficaci e sistematiche politiche nazionali per la lotta al traffico, ai consumi insostenibili, e all’inquinamento, indeboliranno l’opera avviata dai sindaci in questi anni."

Un tale indebolimento porterà inevitabilmente un regresso nelle condizioni di vita in città. "Perché se è vero che le azioni di sindaci e giunte hanno spesso avuto effetti significativi, è vero anche che si è trattato di effetti che hanno, al più, arginato i danni dell’inquinamento senza però invertire la tendenza in atto". Basti citare il caso, uno dei più fortunati, della raccolta differenziata. Cresciuta dal 4 al 16,9% in 10 anni - traguardo importante anche se non all'altezza delle indicazioni del decreto Ronchi (35%) - non a però ridotto la quantità d'immondizia che finisce in discarica o nell'inceneritore: erano 25 mln di tonnellate nel '93, nel 2001 sono ancora 24,5. E poi ci sono settori in cui invece assai poco si è fatto. Si è detto del traffico e dell'inquinamento che ne segue. In quasi tutte le grandi città sono presenti aree in cui vengono superati valori limite per la protezione della salute umana previsti dalla direttiva comunitaria per NO2 e PM10. Ben 9 città su 12 superano di gran lunga la soglia limite di 56 m g/mc NO2. Le uniche a rimanere al di sotto del limite di 44.8 m g/mc previsto per il PM10 sono Catania e Napoli. Altissime invece, nel corso del 2002, le concentrazioni di polveri sottili a Torino, Milano, Genova e Bari (+50% rispetto al valore obiettivo di 40 m g/mc previsto per il 2005). A Genova vengono superati i limiti previsti per il biossido di zolfo (125 m g/mc da non superare più di 3 giorni all’anno), mentre il valore limite di 10 m g/mc previsto per il benzene, che si ridurrà progressivamente a partire dal 2005 fino a dimezzarsi nel 2010, è superato a Firenze (13), Roma (9,4), Napoli (11) e Bari (11). Nel corso del 2002, nessuna grande città è risultata in regola con tutti e quattro gli inquinanti considerati.

Città NO2 PM10 Benzene SO2 CO
Valore medio annuo Valore medio annuo Valore medio annuo sup.125 ug/mc nelle 24h sup. 10 mg/mc nelle 8h
Bari 57 66 11 0 0
Bologna 94 50 7 0 0
Catania 87 41 9 0 0
Firenze 86 52 13* 0 10
Genova 89 66* 5 7 0
Milano 70 66 6 0 0
Napoli 88 36 7* 0 0
Palermo 73 49 10 0 1
Roma 86 53 9,4 0 7
Torino 79 77 7 0 4
Venezia 44 47 4 2 0
Verona 53 57 7 0 0

 

Un altro esempio: l’illuminazione pubblica, uno dei più immediati settori d'intervento a portata di mano delle amministrazioni locali per incidere sui consumi energetici. Bene, nel '93 per illuminare strade e piazze si consumavano 4.584 mln kWh. Questi kWh sono saliti a 5.560 nel 2001.

"Cosa insegnano, insomma, questi primi dieci anni di Ecosistema Urbano? Ci insegnano che la presenza di amministrazioni locali volenterose e capaci è la premessa per una buona gestione del territorio e dell’ambiente cittadino. Se però queste amministrazioni non vengono adeguatamente sostenute dal governo centrale, o se lo trovano addirittura a remare contro, è il caso del condono edilizio, c’è poco che possano fare per il cittadino".

 

Nord e sud, 1: pari capacità d’inquinare

Se anni fa, nelle città del nord e del centro, più ricche, erano peggiori l’inquinamento atmosferico e acustico, più alti i consumi e la produzione di rifiuti, maggiore il tasso di motorizzazione privata e più soffocante il traffico, che non in quelle del sud, i dati degli ultimi anni ci parlano invece di un livellamento incipiente. Se consideriamo il PM10, importante indicatore della qualità dell’aria, i valori registrati al sud (la media dei valori medi annui è 41,5 m g/mc) sono pari al 94,5% di quelli riscontrati al nord (43,9m g/mc). Addirittura, nel caso del benzene sono superiori (la media dei massimi valori medi anni è 7,6 m g/mc nei capoluoghi del sud, 5,8 al centro, 4,5 al nord). Un abitante del sud getta nella pattumiera una quantità di rifiuti quasi paragonabile (l’85%: 514,4 kg/ab/anno) a quella di uno del nord (605,4 kg/ab/anno). Lo stesso vale per i consumi elettrici: i 976.7 kWh annui procapite del sud (uso domestico) fanno il paio coi 1.130 del nord. Ormai analogo il tasso di motorizzazione: 62,6 auto per 100 abitanti al nord, 59,6 al sud. E poi c’è la piaga dell’abusivismo edilizio, dove il rapporto è nettamente invertito: ogni 1000 famiglie ci sono 0,6 case abusive al nord, 3,7 al sud (il 616%).

 

Nord e sud, 2: diversa capacità di reazione

All’azzerarsi delle distanze fra gli stili di vita e il carico ambientale non corrisponde però un adeguato innalzamento della capacità di reazione: sotto il profilo della gestione ambientale fra nord e sud c’è ancora un abisso. Dei 32 capoluoghi che non effettuano un monitoraggio accettabile della qualità dell’aria (copertura inferiore all’80%), 18 (il 56%) si trovano al sud. E se cerchiamo fra le città (51) che effettuano un monitoraggio completo (100%) ne troviamo solo 10 del meridione, contro le 30 del nord. Al nord si depura in media l’82% del refluo fognario, al sud il 69,9%. Nella graduatoria della raccolta differenziata, la metà alta della classifica è appannaggio esclusivo del nord e del centro: la prima città del sud che incontriamo è Potenza, al 59 posto col suo 12,3 % (Verbania, in vetta, tocca il 52,1%). Le ultime 20 posizioni poi, quelle sotto il 5%, sono tutte, salvo Pescara, per il sud. Per non dire del trasporto pubblico: il numero di viaggi annui procapite di un cittadino del sud (considerando le città di media grandezza) è quasi la metà (57,2) di quelli di uno del nord (107,4).

Ecco perché, come s’è già detto, ci sono solo tre città del sud nei primi quaranta posti della classifica complessiva di Ecosistema Urbano 2004. Va aggiunto che le uniche città ad aggiudicarsi un giudizio scarso sono città del sud.

 

Le grandi città

Nessuna delle città metropolitane italiane raggiunge i vertici della classifica della sostenibilità urbana. Solo Venezia (23esima) merita un giudizio discreto. La gran parte delle altre si colloca nella fascia di prestazioni medie. Bolgna (35esima), Verona (36esima), Genova (38esima), e Torino (48esima) con punteggi sopra la media nazionale (50,7). Non arrivano alla media invece Firenze (61), Bari (62), Napoli (65) Roma (68). Addirittura sotto la sufficienza il giudizio per Milano (84esima, con un punteggio di 44,9%) e Palermo (89). Giudizio scarso invece per Catania, 99esima.

Nel caso di Milano, oltre all'assenza di depurazione, ha pesato l'incapacità - nonostante il proclamato stato di emergenza e il conferimento al sindaco Albertini di poteri straordinari - di risolvere uno dei problemi che strangolano pressoché tutte le città, in particolar modo le medie e le grandi. Stesso discorso per un'altra città commissariata per l'emergenza traffico, Messina: si piazza terzultima nella classifica.

I grandi centri urbani, sia del nord che del sud, presentano livelli di pressione, di inquinamento e di degrado ambientale tendenzialmente superiori alle città medie e piccole. La qualità dell'aria, ad esempio. I livelli di biossido azoto (NO2, la media delle medie annuali delle stazioni di monitoraggio) sono pari a 53,4 m g/mc nelle città di piccola e media grandezza, a 75,5 m g/mc nelle grandi città (con un limite di legge di 56 m g/mc). Stesso discorso per il benzene: la media dei massimi valori medi anni è 8 per le grandi, 4,7 m g/mc per le altre (limite 10 m g/mc). Nelle grandi città la produzione di rifiuti (622.4 kg/ab/giorno di media) è nettamente superiore che altrove (572,6 kg/ab/g).

 

Menzioni speciali

Oltre alla premiazione della prime dieci città, nel corso del convegno di presentazione dei dati di ecosistema Urbano 2004, sono state attribuite delle menzioni speciali: riconoscimenti a progetti e iniziative che, con un impianto di ampio respiro, hanno già saputo migliorare i servizi e la qualità della vita nelle città e si annunciano determinanti nella strada che porta alla sostenibilità urbana.

Ferrara e la ZTL più grande d’Europa. La città di Ferrara, già premiata in ambito nazionale ed europeo per le scelte effettuate a favore della mobilità sostenibile con la realizzazione di percorsi ciclabili, l’incentivazione dell’uso delle due ruote e per lo sviluppo dell’Agenda 21, ancora una volta si segnala con l’attuazione della zona a traffico limitato più ampia d’Europa. Il centro della città è stato frazionato in più zone a traffico limitato. Per agevolare residenti sono stati creati i "settori" urbani che comprendono ciascuna una ZTL e le strade vicine, nelle quali alcuni spazi di sosta sono riservati esclusivamente a residenti e domiciliati. A garantire il successo dell’operazione è la sua "genesi": la sua realizzazione avviene infatti gradatamente, dal confronto aperto tra Amministrazione comunale e associazioni di artigiani e commercianti, dalla sperimentazione progressiva.

Bolzano e CasaClima. Alla provincia autonoma di Bolzano va una menzione per un progetto mirato alla limitazione delle emissioni di gas serra attraverso la riduzione dell’uso di energia nell’edilizia abitativa (pari al 40% del fabbisogno totale). Con il certificato CasaClima, rilasciato dall’ufficio Aria e Rumore della Provincia di Bolzano, si incentivano e si premiano quei metodi di costruzione edile che soddisfano il principio del risparmio energetico (misurato attraverso il calcolo dell’indice termico) e della tutela dell’ambiente, con un riconoscimento particolare per l’edificio a più basso consumo energetico e realizzato con materiali ed impianti ecologici.

Siena città cablata. Il progetto era ambizioso e, a dieci anni dal suo avvio, ha prodotto buoni risultati e rimane ancora unico nel panorama italiano. Siena è città quasi interamente cablata, che utilizza cioè la fibra ottica per portare nelle case i collegamenti tv ma soprattutto per mettere in comunicazione tutti i cittadini con l’amministrazione comunale e introdurre servizi interattivi, internet ed altro senza appesantire le strutture della città o i costi per i senesi. Tutti i canali della tv si ricevono senza bisogno di antenna o parabola, con evidente vantaggio estetico e paesaggistico per una città dal notevole pregio architettonico come Siena. Anche l’università di Siena si adeguerà al sistema con programmi di teledidattica e lezioni interattive. Con la Asl sarà possibile organizzare il telesoccorso e visite a distanza. Il numero e la varietà dei servizi offerti, aumenteranno di anno in anno, per giungere alla totale integrazione tra i soggetti pubblici in ambito provinciale, con ottimizzazione della gestione del territorio a vantaggio del cittadino.

Roma e gli interventi "Capitali". Dal gennaio 2002 è entrato in vigore un provvedimento di limitazione del traffico che riguarda l’area dell’Anello Ferroviario (una superficie pari a circa 44 kmq e 850 km di strade): si tratta, dopo l’attivazione dei varchi per il controllo automatico degli accessi alla ZTL del 2001, di ulteriore importante sforzo in tema di tutela della qualità dell’aria adottato dall’Amministrazione. Pregevole perché opportunamente afficato da misure di sostegno alla mobilità sostenibile: il Comune di Roma ha incentivato la realizzazione di stazioni di ricarica per veicoli elettrici, e ha istituito un fondo di oltre un milione di euro per l’incentivazione all’acquisto di ciclomotori elettrici e biciclette a pedalata assistita elettricamente; ha istituito nuovi servizi di trasporto automobilistico collettivo con mezzi da 7 posti; ha aumentato l’offerta del trasporto pubblico (+20% di convogli sulla metro A); sono stati inaugurati 3 nuovi parcheggi di scambio. Infine, sono stati approvati 10 progetti per il trasporto collettivo aziendale presentati da Enti e Industrie.

Mantova, il miglior report ambientale. Una piena conoscenza delle peculiarità, delle valenze e delle emergenze del proprio territorio è premessa indispensabile per un intervento teso a migliorare la sostenibilità ambientale. Ecco perché tra le menzioni speciali compare anche la qualità e la quantità dei dati raccolti dall’amministrazione comunale di Mantova. Peraltro Mantova redige dal 2001 un’ottima relazione sullo stato dell’ambiente, uno strumento di Audit del territorio che è propedeutico all’elaborazione partecipata del piano di azione della città

 

L’Indagine, gli indicatori, la valutazione

Ecosistema Urbano rappresenta e valuta i carichi ambientali, la qualità delle risorse e la capacità di gestione e tutela ambientale dei 103 comuni capoluogo italiani. Sono state raccolte, principalmente attraverso questionari e interviste dirette ai comuni, informazioni e dati su circa 70 parametri ambientali. Si va dalla qualità dell’aria (numero, distribuzione ed efficienza delle centraline di monitoraggio; concentrazione dei principali inquinanti — ozono, benzene, PM10, biossido di azoto, monossido di carbonio, biossido di zolfo) e dell’acqua (concentrazione di nitrati nell’acqua potabile, depurazione) all’inquinamento acustico, dai consumi (acqua ed energia) alla produzione e smaltimento dei rifiuti. Dalla gestione e congestione del traffico urbano (rapporto auto/abitanti, parco autobus, estensione della rete del trasporto pubblico e passeggeri che se ne servono, corsie preferenziali, mezzi ecologici) alla aree pedonalizzate, ai giardini pubblici, alle piste ciclabili, fino all’abusivismo edilizio.

Il sistema di valutazione attribuisce un voto in percentuale rispetto ad alcuni obiettivi di sostenibilità. Si tratta di obiettivi concreti e praticabili: se una città riuscisse ad ottenere, per ogni parametro considerato, i migliori risultati raggiunti nella realtà dai 103 comuni, il punteggio complessivo ottenuto sarebbe pari al 92,5% dell’ideale punteggio massimo. Un’idea di sostenibilità, dunque, a portata di mano.

 

CLASSIFICA FINALE ECOSISTEMA URBANO 2004

 

Pos.

Città

Pos.

Città

Pos.

Città

Eccellente medio 73 Chieti 46,6%
  -   35 Bologna 54,8% 74 Padova 46,2%
buono 36 Verona 54,1% 75 Sassari 46,0%
1 Cremona 65,9% 36 Terni 54,1% 75 Caserta 46,0%
2 Sondrio 65,6% 38 Vicenza 53,9% 75 Latina 46,0%
3 Verbania 65,5% 38 Caltanissetta 53,9% 78 Teramo 45,7%
discreto 38 Rieti 53,9% 79 Asti 45,6%
4 Lecco 63,3% 38 Genova 53,8% 80 Avellino 45,5%
5 Mantova 62,5% 42 Pesaro 53,6% 80 Treviso* 45,5%
6 Bergamo 61,3% 43 Reggio Emilia 53,4% 82 Imperia 45,3%
7 Cuneo 60,8% 43 Piacenza 53,4% 83 Pescara 45,1%
7 Ferrara 60,8% 45 Ravenna 52,8% insufficiente
9 Belluno 60,4% 46 Crotone 52,7% 84 Milano 44,9%
10 Pisa 60,3% 47 Como 52,2% 85 Taranto 44,1%
11 Biella 60,1% 48 Torino 52,0% 86 Cagliari 43,4%
12 Prato 60,0% 49 Pistoia 51,6% 87 Isernia 43,3%
13 Pavia 59,9% 50 Brindisi 51,2% 88 Salerno 40,6%
14 Arezzo 59,7% 51 Forlì 50,9% 89 Palermo 40,1%
15 Trento 59,4% media italiana 50,7% 90 Oristano 39,9%
16 Matera 58,8% 52 Macerata 50,7% 91 Catanzaro 39,3%
16 Lodi 58,8% 53 Ascoli Piceno 50,5% 92 Benevento 38,6%
18 Massa 58,4% 54 Foggia 50,4% 92 Vibo Valentia 38,6%
19 Trieste 57,9% 55 Siena 50,3% 94 Siracusa* 38,5%
20 Parma 57,3% 55 Lecce 50,3% 95 Trapani 38,4%
21 Udine 57,1% 57 Brescia 50,1% 96 Frosinone 37,7%
22 Varese 57,0% 57 Cosenza 50,1% 97 Nuoro* 37,6%
23 Venezia 56,8% 57 Viterbo 50,1% scarso
23 Lucca 56,8% 60 Rimini 50,0% 98 Ragusa 34,5%
23 Bolzano 56,8% 61 Firenze 49,8% 99 Catania 32,7%
26 La Spezia 56,5% 62 Bari 49,7% 100 Messina 32,2%
26 Savona 56,5% 63 Campobasso 49,2% 101 Reggio Calabria 32,1%
28 Rovigo 56,0% 63 Gorizia 49,2% 102 Enna* 31,6%
29 Novara 55,6% 65 Vercelli 49,0% 103 Agrigento 30,5%
30 Modena 55,5% 65 Aosta 49,0%      
31 Livorno 55,4% 65 Napoli 49,0%      
31 Potenza 55,4% 68 Roma 48,5%      
33 Grosseto 55,3% 69 Alessandria 48,0%      
34 Ancona 55,0% 70 L'Aquila 47,5%      
      71 Perugia 47,2%      
      72 Pordenone 47,0%      

* In mancanza di valori aggiornati al 2002, i punteggi dei comuni di Treviso, Siracusa, Nuoro ed Enna fanno prevalente riferimento ai dati 2001 inviati lo scorso anno.

Fonte: Legambiente, Ecosistema Urbano 2004 (Comuni, dati 2002)

Elaborazione: Istituto di Ricerche Ambiente Italia

 

Il meglio e il peggio

 

indicatore

la migliore

la peggiore

1 Qualità dell'aria - PM 10 (ug/mc) Arezzo (20) Torino (77)
2 Acqua - consumi (l/ab/g) Taranto (140) Reggio Calabria (612)
3 Rifiuti - produzione (kg/ab/anno) Isernia (264) Rimini (858)
4 Rifiuti - raccolta differenziata (% sul totale) Verbania (52,13) Catanzaro (0,68)
5 Trasporto pubblico (viaggi/ab/anno) Roma (481) Vibo Valentia (1)
6 ZTL (mq/ab) Siena (31,68) Caltranissetta, Catanzaro, Crotone, Cuneo, Latina, Lecco, Palermo, Potenza, Sassari (0)
7 Verde urbano (mq/ab) Pesaro (35,6) Catanzaro (0,3)
8 Abusivismo edilizio (case abusive/1000 famiglie) Trieste (0,13) Caserta (5,99)
9 Energia - consumi (kwh uso domestico/ab/anno) Potenza (779) Aosta (1.545)
10 Eco management Lecce (100) Ragusa, Siracusa, Viterbo, Messina, Avellino, Isernia (0)

 

Grandi città

  indicatore
la migliore
la peggiore
1 Qualità dell'aria - PM 10 (ug/mc) Napoli (36) Torino (77)
2 Acqua - consumi (l/ab/g) Bari (155) Milano (429)
3 Rifiuti - produzione (kg/ab/anno) Napoli (559) Catania (779)
4 Rifiuti - raccolta differenziata (% sul totale) Milano (26,7) Catania (1,3)
5 Trasporto pubblico (viaggi/ab/anno) Roma (481) Bari (70)
6 ZTL (mq/ab) Firenze (10,42) Palermo (0)
7 Verde urbano (mq/ab) Bologna (16,9) Catania (1,7)
8 Abusivismo edilizio (case abusive/1000 famiglie) Genova (0,25) Bari (3,16)
9 Energia - consumi (kwh uso domestico/ab/anno) Napoli (971) Bologna (1.335)
10 Eco management Firenze (75) Palermo (15)