Un bilancio che supera i 63 milioni di euro, con un utile di esercizio di 160.905 euro: questo il bilancio 2016 di ASP Città di Bologna, un consuntivo che conferma l’equilibrio raggiunto lo scorso anno, consolidando una situazione già stabile.
Quattro gli ambiti di intervento, con i servizi rivolti ad anziani, minori e famiglie, persone adulte in condizioni di svantaggio sociale ed economico e migranti, che sono stati quotidianamente garantiti dal lavoro di 444 dipendenti a favore di 11.735 utenti complessivi. L’impegno dei lavoratori ASP, insieme a quelli delle cooperative, è uno degli elementi essenziali che consentono ad ASP di affiancare alla consueta attività la realizzazione di progetti innovativi per rispondere alle necessità della popolazione che cambiano nel corso degli anni. Tutto ciò nella cornice rappresentata dalla programmazione dei servizi effettuata dal Comune di Bologna.
Il bilancio consuntivo 2016 in dettaglio
Tra le voci di spesa più rilevanti:
Tra le entrate più rilevanti:
Il patrimonio
Il patrimonio di ASP (appartenuto all’ASP Poveri Vergognosi, Giovanni XXIII e IRIDeS, derivante per lo più da lasciti ed eredità) è composto da 1300 immobili di proprietà e 2000 ettari di terreno, che hanno garantito oltre 8,9 milioni di ricavi da affitti, di cui circa 1,5 milioni sono state le entrate da terreni.
Dal 2014 al 2017 ASP ha promosso oltre 150 procedure giudiziali, in maggioranza davanti al Tribunale civile, soprattutto in materia di condomini/locazioni per sfratti o irregolarità nell’uso degli immobili.
515 sono invece le posizioni per cui sono state avviate nel 2016 azioni di recupero crediti.
Dal novembre 2016, dopo un periodo di restauri, è stata riaperta (a ingresso gratuito) la Quadreria nella storica sede di via Marsala 7: in 8 sale sono esposte 50 opere di maestri prevalentemente bolognesi del periodo che va dal Cinquecento al Settecento. Nei 27 giorni di apertura dei 2016 i visitatori sono stati 748, nel 2017 sono stati circa 2mila al mese.
2016, un anno di progressi e progetti
I servizi per gli anziani sono cresciuti, con l’apertura domenicale una volta al mese, del Centro L’Aquilone e l’inaugurazione del Centro di Incontro Margherita, che offre supporto ai caregiver di persone con diagnosi di demenza. A questo si sono aggiunti l’avvio dell’ampliamento del servizio nuclei per la domiciliarità e il servizio di dimissioni protette ospedaliere.
Sul fronte dei minori e del sostegno alla genitorialità il progetto “Bologna a braccia aperte”, in continuità con quello regionale avviato al termine del 2015, per favorire la cultura dell’accoglienza in famiglia, ha registrato l’interesse di oltre 100 persone. Tra i cambiamenti anche la riprogettazione della struttura “Beretta Molla” per l’accoglienza di gestanti e madri con bambino e l’innovazione del modello di servizio applicato alla gara per l’affidamento del servizio di Assistenza Educativa domiciliare.
L’ampliamento del servizio di transizione abitativa (con la disponibilità di nuovi alloggi) e l’adozione del modello Housing First rappresentano altrettanti passi avanti per quel che riguarda l’aspetto dell’inclusione sociale delle persone adulte.
Ridefinizione del sistema metropolitano di accoglienza (con l’obiettivo di superare la logica dell’emergenza), avvio di campagne di informazione e sensibilizzazione come “Bologna Cares” e partnership nel progetto Salus Space per accoglienza, integrazione e avvio di start up imprenditoriali sono infine i più recenti impegni nell’ambito del supporto ai migranti da parte di ASP, a cui nel 2017 è stata affidata la gestione del bando triennale Sprar metropolitano (procedura conclusa a giugno 2017).