Online Città civili dell’Emilia-Romagna, buone pratiche di cura dei beni comuni

È uscita in versione digitale la pubblicazione che fa una fotografia aggiornata delle pratiche green society dell’Emilia-Romagna, tra cittadinanza attiva e beni comuni: il secondo volume di Città Civili dell’Emilia-Romagna, nato da un progetto regionale di Arpae Emilia-Romagna e Comune di Bologna e curata dal Centro Antartide. All’interno approfondimenti tematici sul rapporto tra gestione dei beni comuni e sostenibilità, un elenco di buone pratiche regionali in corso e una mappatura dei principali strumenti amministrativi che gli enti locali emiliano romagnoli hanno messo in campo per promuoverle.
L’Emilia-Romagna si conferma una regione tra le più effervescenti dal punto di vista delle pratiche di gestione collaborativa dei beni comuni, anche sul fronte ambientale. Dalla gestione del verde ai progetti di resilienza, dalle biblioteche degli oggetti alle bici di quartiere. Sono sempre di più i Comuni e cittadini che si muovono in questo senso ed è proprio su questi temi che è intervenuto il progetto Educazione alla Cittadinanza, che ha proposto momenti formativi e di rete sul territorio, un’attività di indagine regionale ed ha prodotto infine una ricchissima pubblicazione, disponibile da oggi, che fa il punto (a 5 anni dal primo volume del 2013) su uno scenario in rapida evoluzione.

Quasi 80 le buone pratiche raccontate, selezionate da una mappatura di oltre 400 esperienze studiate su tutto territorio regionale, divise in alcuni ambiti: aree verdi e resilienza, condivisione e consumi, rigenerazione urbana, mobilità, beni Culturali e memoria e innovazione sociale. Tutte le esperienze vengono presentate e analizzate mettendo in luce non solo le ricadute ambientali ma l’impatto sulla comunità delle iniziative a vario livello: in questo senso la valorizzazione del capitale sociale si accompagna a un uso responsabile delle risorse e del territorio e a scelte individuali e collettive che vanno nell’ottica della sostenibilità, in un vero scenario di innovazione sociale diffusa.

Curata dal Centro Antartide di Bologna, la pubblicazione include un contributo di Vittorio Cogliati Dezza, che delinea ragioni e dimensioni anche nazionali del fenomeno della green society anche in riferimento al ruolo dei CEAS, accanto ad alcuni saggi di Piero Pelizzaro, Chief Resilience Officer di Milano – sul rapporto tra resilienza e beni comuni, Elena Carmagnani, Presidente dell’associazione di Promozione Sociale OrtiAlti – che analizza il ruolo dei cittadini attivi nella cura del verde, Roberta Paltrinieri – direttrice scientifica del Cescocom - che inquadra le esperienze di consumo responsabile come pratiche di cittadinanza attiva, e infine un approfondimento di Donato Di Memmo, Responsabile unità operativa terzo settore e promozione della cittadinanza attiva del Comune di Bologna, sugli strumenti amministrativi per gli enti locali finalizzati a favorire l’intervento della cittadinanza attiva nella gestione dei beni comuni.

"Una pubblicazione - afferma l'assessora regionale Ambiente Paola Gazzolo – che mette a disposizione di tutti una preziosa ricerca-azione sulla green society, la cura dei beni comuni praticata dai cittadini e dalle comunità locali. I nostri Centri di educazione alla sostenibilità, che ne sono stati protagonisti, si confermano un attore che facilita il cambiamento responsabile".

L’assessora all’Ambiente del Comune di Bologna Valentina Orioli si dice “soddisfatta perché la pubblicazione evidenzia l’attenzione per i temi della sostenibilità di una città come Bologna, la vitalità dei tanti soggetti che in essa operano e, più in generale, conferma il ruolo fondamentale dei CEAS come moltiplicatori di idee, incontri, relazioni, iniziative e progetti. Le sue varie schede e pagine raccontano davvero una parte importante di tutto ciò che accade intorno alla parola sostenibilità nella nostra regione e danno giustamente risalto, spazio e voce alle persone e alle storie per sottolineare i segni di un cambiamento, che pur tra mille difficoltà, sta avvenendo e non si può fermare”.

Il progetto Educazione alla cittadinanza e beni comuni dal quale è nata la pubblicazione si è sviluppato nell’ambito del secondo Bando INFEAS 2017 di Arpae per l'attuazione delle azioni educative integrate previste dal programma regionale alla sostenibilità 2017/2019. Educazione alla cittadinanza e beni comuni nasce nel cuore della rete dei CEAS, i Centri di Educazione alla Sostenibilità della Regione Emilia-Romagna, e si inserisce nel percorso avviato con il progetto Città Civili dell'Emilia-Romagna coordinato dal Centro Antartide: sono 12 i CEAS che hanno aderito al percorso, con il coordinamento di BAC Bologna Ambiente Comune - Multicentro per l’educazione alla sostenibilità del Comune di Bologna e la collaborazione del Centro Antartide, e che hanno promosso e guidato sui loro territori azioni di caring dei beni comuni legate alla sostenibilità, anch’esse descritte nella pubblicazione.