IX BRASIL FESTIVAL
Aperitivi d’autore
Venerdì 9 aprile 2010, ore 18.00
Libreria Fairbook
Via Saffi 15/2°
Bologna
Presentazione del libro:
I draghi non conoscono il paradiso
di Caio Fernando Abreu
Edizioni Quarup 2008
Interverranno:
Bruno Persico, traduttore di Abreu
Alessandro Agus, Edizioni Quarup
Alessandra Frabetti, letture sceniche
I Draghi non conoscono il Paradiso, come spiega lo stesso autore, può essere letto sia come una raccolta di racconti, oppure come un romanzo mobile, i cui 13 racconti compongono un tutto unitario e organico che ruota intorno al tema dell'amore, visto nei suoi più svariati risvolti: amore e morte, amore e sesso, amore e solitudine, amore e abbandono, amore e felicità, amore e pazzia. I personaggi che li popolano sono fatti della stessa materia di cui siamo fatti tutti noi, e come noi stanno turbinosamente sospesi tra l’estasi e la disfatta. I sentimenti umani si dispiegano con la forza di un uragano, quella stessa forza che hanno nel mondo reale, e noi non possiamo non riconoscerci nella sete di affetto, di sesso, di successo, di vendetta o di semplice sopravvivenza: dal Ragazzo più triste del mondo che abbraccia senza desiderio un uomo di quarant’anni conosciuto in un bar, alla donna in Scarpette Rosse che scopre il sesso feroce nella sera del Venerdì Santo per vendicarsi di un amore ormai logoro, all’adolescente che si sente diverso, un Piccolo mostro, e viene aiutato a scoprire la propria sessualità dal cugino Alex, alla vecchia dama decrepita, forse un travestito, una Bella di notte che frequenta bar e discorre sulla vita e la morte con adolescenti, nella speranza di trovare il Vero Amore. Caio Fernando Abreu ha vissuto e ha saputo raccontare come pochi e fino all’estremo la nostra condizione di uomini di questo presente, e con I draghi assembla le sue (e le nostre) storie in un viaggio a tappe condotto con la precisione di un naturalista e il vaneggiamento di un dannato. Per trovare sempre, “anche dentro l'oscurità, una specie di luce”. La vita, semplicemente. |
Caio Fernando Abreu (1948-1996)
è considerato dalla critica uno dei più significativi esponenti della letteratura urbana brasiliana, più di ogni altro suo conterraneo ha saputo interpretare e tradurre in letteratura le contraddizioni e le inquietudini di un paese moderno come il Brasile. Non una terra di frutti esotici e samba scatenati, ma una realtà complessa e post-moderna, urbana e irredenta, in cui i personaggi dei suoi racconti, come i loro simili in Europa o nelle metropoli americane, vivono sulla loro pelle le fatiche della modernità. Le sue sono storie di incontri e dis-incontri, di solitudini, di illusioni infrante, di momenti epifanici, di emozioni colte nel nascere con uno stupore quasi devozionale, nelle quali l’uso di una prosa attenta alle armonie e alla musicalità si sposa con una dimensione ipertestuale che spazia dal cinema alla filosofia, dall’astrologia allo spiritualismo di origine africana, a un omoerotismo più allusivo che esplicito. Sono storie che racchiudono la testimonianza di un’intera generazione che dapprima ha conosciuto la rivoluzione sessuale e la repressione degli anni '70, e in seguito si è liberata dalle costrizioni sociali e morali per dare pieno sfogo alla propria immaginazione e individualità.”
(Bruno Persico)
|