I primi tre Comandamenti riguardano il
nostro rapporto con Dio e i sette successivi il nostro rapporto con il
prossimo.
Il
quarto Comandamento “Onora tuo padre e tua madre” non comanda di
“obbedire”, di “rispettare” o di “amare”, ma di “onorare”
i genitori. In lingua ebraica “onorare” si dice “kappod” che significa
essere pesante: il quarto comandamento dice perciò di “dare peso” alla
madre e al padre, di riconoscerli come importanti, rendere loro ciò a cui
hanno diritto e attribuire il posto che spetta loro nella vita della famiglia.
Il
Siracide recita così:
<<Onora
tuo padre con tutto il cuore e non dimenticare i dolori di tua madre. Ricorda
che essi ti hanno generato; che darai loro in cambio di quanto ti hanno
dato?>>, e pretende il rispetto non solo verso i genitori, ma anche
verso ogni adulto da parte dei giovani e verso i più anziani da parte di
tutti.
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Il quarto
comandamento si rivolge espressamente alle relazioni dei figli
con il padre e con la madre. Al giorno d’oggi non sempre le
persone si ricordano di questo comandamento, spesso si dimenticano
dei parenti più bisognosi, come gli anziani
che vengono
lasciati dalle famiglie negli ospizi; a volte alcune arrivano a
commettere delitti irrimediabili, fino a uccidere i propri genitori
come nel caso di Erika e Omar.
Le
relazioni in seno alla famiglia comportano un’affinità di
sentimenti, di affetti e di interessi che nasce soprattutto dal
reciproco rispetto fra le persone. I rapporti che legano i membri
della famiglia si riassumono nella parola "amore".
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