FOR ADVANCED BUDDHIST STUDIES & PRATICE
Nel
2002,
l'Associazione Klären
offrì a
Sera Jey un sostanziale contributo economico (Euro 3000). Il Segretario del Monastero, Geshe Thupten Monlam, a conferma del
ricevimento dell'intera somma, inviò alla Presidente di
Klären, la lettera che segue. |
CENNI STORICI
Il Monastero di Sera fu costruito circa
580 anni fa, dal grande
Lama Jamchen Choese
Shakya Yeshe, uno dei più accreditati discepoli del Lama
Tsong Khapa. All’interno dell’Università del Monastero di Sera ci sono due
collages, Sera Jey e Sera Mey. Sera Jey è il più antico e fu realizzato dal Lama
Kunkyen Lodroe Rinchen Senge, figlio del grande maestro tantra Nyingmapa. Il
Maestro profetizzò che suo figlio sarebbe stato educato come un monaco e che il
suo insegnante avrebbe costruito un grande Monastero, il Monastero di Sera Jey.
La traduzione letterale di Sera Jey è “viaggiatore” o “pellegrino”; infatti, il fondatore di Sera Jey proveniva dalla parte ovest del
Tibet e successivamente si spostò in quella centrale, dove il Monastero è
attualmente situato. I monaci che da altre zone raggiungevano il monastero,
erano perciò pellegrini. In particolare giungevano dal monastero Drepung circa
100 monaci “anziani” si unirono a quelli del Monastero Sera Jey. Fin da allora,
uno dei principali compiti del Monastero, fu di preservare la tradizione
Buddista in generale ed in particolare gli insegnamenti del grande Lama Tsong
Khapa. Questa è la principale ragione per cui fu eretto Sera Jey.
Col passare del tempo il Monastero si è sempre più ampliato, al
punto da accogliere studenti provenienti da tutto il Tibet ed anche da più
lontano (Mongolia, Cina, India,Giappone). All’interno della tradizione
Tibetano-Buddista il Monastero ospitava ed istruiva numerosi studenti
appartenenti ad altre tradizioni, come ad esempio il Nyingma, il Kagyue e il
Sakya. Il Monastero fu quindi per molti anni uno dei principali centri di
insegnamento.
Prima del 1959, anno in cui i comunisti cinesi invasero il
Tibet e distrussero la maggior parte della cultura e civiltà tibetana
(specialmente i centri spirituali, i Monasteri ), a Sera Jey c’erano già più di
4000 monaci e studenti,e molti tra i più importanti Lama del tempo. Sera Jey,
prima del 1959, non era soltanto uno dei principali centri di religione e di
insegnamento spirituale, ma contribuiva anche alla formazione di un alto numero
di insegnanti e Maestri qualificati che offrivano contributi, non solo
all’interno della tradizione Gelugpa del Buddismo Tibetano, ma anche agli
insegnamenti derivati da altre tradizioni. Dopo aver completato gli studi presso
il Monastero di Sera Jey, i monaci tornavano nei loro Monasteri e divenivano
insegnanti e abati.
Prima del 1959 la maggior parte degli studenti partecipava al corso
Geshe Degree (un dottorato di Laurea) che aveva una durata di 20 anni. Dopo il
corso Geshe, alcuni tra i migliori studenti potevano frequentare il Gyudme
Tantric College, nel quale si studiano le pratiche Tanta. A fine corso,
alcuni studenti potevano diventare: istruttore religioso all’interno del proprio
Monastero; abate; amministratore di un Monastero; insegnante; recarsi presso i
Monasteri collocati in altri paesi.
Quando nel
1959 i comunisti cinesi occuparono il Tibet insediansi nel centro, luogo in cui
esistevano i più grandi Monasteri, solo un imprecisato numero di monaci riuscì a
fuggire. I monaci di Sera Jey scapparono oltrepassando l’Himalaya e trovarono
rifugio in India. Costruirono un primo Monastero provvisorio, presso un luogo
chiamato Buxa Dour (est dell’India), che ospitava solo 200 monaci di Sera Jey.
Qui i monaci furono costretti ad affrontare varie difficoltà: il clima,
l’inquinamento, l’alimentazione. Per loro era tutto sconosciuto e totalmente
diverso dal Tibet e a causa delle modeste condizioni in cui vivevano, del clima
caldo e per la mancanza di cibo, molti monaci si ammalarono di tubercolosi e,
nei primi dieci anni, di soggiorno in India, morirono. Successivamente, nel
1970, lo Stato del Karnataka nel sud dell’India, offrì un terreno alla comunità
di rifugiati tibetani ed anche ai monaci tibetani che vivevano nel campo di Buxa
Dour. I monaci di Sera Jey si spostarono così a Bylakuppe, nel sud dell’India,
nel luogo in cui risiedono attualmente. Per i primi tre anni tagliarono gli
alberi della giungla, per creare un’area edificabile e coltivabile. I primi anni
furono dedicati quindi alla sopravvivenza. Vi fu un periodo di
ristrutturazione, dal 1970 al 1980, il Monastero si stabilì definitivamente nel
sud dell’India, dove cominciarono ad essere istruiti studenti provenienti dalla
comunità di profughi, delle zone circostanti. Dal 1980 i monaci aumentarono,
fino ad arrivare a un numero di 700 e si poterono nuovamente impegnare nella
formazione spirituale. In quel tempo, le entrate economiche del Monastero
provenivano dall’agricoltura, grazie terreni ricevuti in dono dallo Stato
Indiano del Karnataka. Quando, a partire dal 1980, la Cina lasciò i confini tra
il Tibet ed il Nepal, i profughi che uscivano dal Tibet aumentarono; molti di
loro erano giovani che si recarono nel Monastero di Sera Jey e negli anni
successivi il contribuirono ad aumentare notevolmente il numero di monaci.
Attualmente, Sera Jey ospita circa 3500 monaci, ma le risorse per la
sopravvivenza alimentare, sono sempre quelle di un tempo. A causa di questa
situazione, i monaci sono ancora alla ricerca di nuovi mezzi che li possono
aiutare a superare le difficoltà di sostentamento e quella concernente la
costruzione di nuovi alloggi, alfine di poter ricevere un’appropriata formazione
spirituale. Infatti, causa l’arrivo di nuovi monaci, si sono dovuti costruire
nuovi alloggi, e si è conseguentemente dovuto ridurre lo spazio destinato alle
coltivazioni. L’obiettivo del Monastero di Sera Jey, è di
creare un ambiente armonioso e sicuro per i nuovi studenti, ma anche per coloro
che per anni sono rimasti nel Monastero per formarsi spiritualmente. In merito
alla ricca ed unica tradizione tibetana che in Tibet è stata totalmente
distrutta, i monaci di Sera Jey, si sentono moralmente responsabili non solo
nella ristrutturazione dell’intero sistema, ma anche nel prestare una mano alle
nuove generazioni, in modo che possano offrire contributi spirituali all’intera
umanità. I monaci, negli ultimi 30 anni di esilio, sono stati in
grado di sopportare e superare varie difficoltà, per riportare al mondo l’intera
tradizione spirituale Tibetano-Buddista; per compiere tale difficile impresa,
fondamentale è l’attenzione e la particolare benedizione che il S. S. Dalai Lama
pone nei confronti dei monaci di Sera Jey. Grazie alla guida di S.S. Dalai Lama
ed al supporto morale che Egli offre per una così nobile causa, i monaci
ricevono la forza necessaria per affrontare qualsiasi sfida. In questi anni
hanno formato qualificati Geshes che insegnano il Dharma anche nei paesi
occidentali.
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